Pescara – Erano le 14,47 quando una scossa di terremoto ha fatto sussultare l’Abruzzo, la scossa ondulatoria che stando agli ultimi aggiornamenti non ha apportato danni a cose o persone, è durata qualche secondo e ha risvegliato quei timori che tutti gli abruzzesi stavano pian piano dimenticando.
Molti gli abitanti che lo hanno percepito, residenti sulla costa ma anche nell’interno, tutti memori del sisma aquilano dopo aver avvertito lo scuotimento o allertati dal preoccupante dondolio dei lampadari, si sono riversati nelle strade allarmati per l’eventualità del protrarsi dell’evento.
La scossa secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è avvenuta a 5 km. di profondità nel mare Adriatico, in una zona a metà strada tra il Molise e la Croazia, la violenza ha raggiunto la magnitudo di 5.6 gradi della scala Richter.
Oltre che in Abruzzo l’evento è stato percepito anche in Puglia e nelle Marche, ma anche in Molise, Campania e Basilicata pare che anche in questi luoghi non abbia procurato danni, non si sa nulla al momento di eventuali danni o feriti nell’area Balcanica in Croazia e Montenegro.
Dopo il primo evento sismico, nell’areale interessato si sono susseguite nuove scosse, a profondità diverse e con intensità variabile da 2.6 a 4.1 gradi della scala Richter.
Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv all’Adnkronos ha escluso che si possa determinare un allarme tsunami.