Pescara – Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della Salute e al Ministro agli affari regionali sulla drammatica gestione vaccinale della Regione Abruzzo. “Ovviamente non ci fermeremo ad una singola azione istituzionale e invitiamo tutte le forze politiche e sindacali, associazioni e singoli a fare rete per pretendere ed ottenere da Marsilio la trasparenza e il diritto completo alla salute.” Ha commentato Daniele Licheri – Segretario Regionale di Si Abruzzo il quale ha fornito anche il testo completo che pubblichiamo di seguito
– al Ministro della salute
– al Ministro degli affari regionali
Per sapere – premesso che:
da quanto si apprende la gestione della campagna vaccinale anti Covid-19 in Abruzzo sta assumendo dei contorni a dir poco drammatici data l’assenza di programmazione e trasparenza da parte della Regione Abruzzo;
ad oggi, come peraltro ammesso dall’assessore regionale alla salute Nicoletta Verì in risposta ad una interrogazione in Consiglio Regionale, non esiste alcun Piano Vaccinale Regionale definito (sarebbe ancora in fase di scrittura) e sul sito istituzionale della Regione Abruzzo non vi traccia di indicazioni chiare su quanto personale sanitario verrà impiegato per la somministrazione dei vaccini, quali e quante siano le sedi individuate da adibire a centri vaccinali, quali siano i criteri e i tempi della vaccinazione, mentre nel resto delle regioni d’Italia i dati relativi alle vaccinazioni vengono aggiornati in tempo reale;
l’evidente inefficienza della Regione rende l’Abruzzo fanalino di coda tra le regioni italiane nel rapporto tra vaccinati e totale della popolazione ed ultimo per il completamento del ciclo vaccinale. Al 25 febbraio, secondo i dati riportati dal Quotidiano Sanità, gli abruzzesi vaccinati sono poco più di 20.000, pari ad appena l’1,58% della popolazione, mentre i dati suoi contagi sono in preoccupante aumento;
a differenza della maggior parte delle regioni d’Italia, dove è iniziata anche la vaccinazione del personale scolastico – in parallelo con quella della cosiddetta fase 1 – e sono stati attivati servizi online di prenotazione in cui il personale scolastico può indicare giorno e ora tra le fasce disponibili, fino ad esaurimento delle scorte disponibili in ciascuna regione, sul sito istituzionale della Regione Abruzzo il personale scolastico poteva manifestare l’interesse alla vaccinazione soltanto entro il primo marzo;
da un comunicato delle organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS e GILDA UNAMS del territorio di Pescara si apprende che già dall’avvio della campagna di vaccinazione per il personale scolastico, previsto per il 20 febbraio scorso, sono emersi problemi e grossi disagi: appuntamenti inizialmente fissati e successivamente disdetti, disorganizzazione e confusione generale. Da quel giorno, almeno nel territorio di Pescara, la vaccinazione del personale scolastico si è sostanzialmente ed incomprensibilmente bloccata, senza alcuna comunicazione ai diretti interessati;
a parere dell’interrogante è indispensabile che i lavoratori della scuola vengano tutelati ed è inammissibile che la mancanza di coordinamento tra gli enti preposti e la scarsa trasparenza delle scelte operate ricadano sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e degli studenti -:
di quali ulteriori elementi dispongono i Ministri circa i fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intendano assumere affinché i ritardi registrati nella Regione Abruzzo in relazione alla campagna vaccinale anti Covid-19 possano essere colmati nel più breve tempo possibile, anche richiamando i vertici regionali alle proprie responsabilità, così da poter assicurare ai cittadini e alle cittadine abruzzesi il pieno esercizio del diritto alla salute, nonché alla trasparenza rispetto all’operato della Regione Abruzzo.