Pescara – «Decorso un anno esatto dal sopralluogo condotto il 13 febbraio 2020 dalla Commissione tecnica ministeriale sul cantiere malmesso della Filovia di Pescara, tarda a manifestarsi la decisione sofferta del Ministero dei Trasporti sulla terza variante progettuale Filò, presentata in Regione Abruzzo dalla stazione appaltante TUA SpA il 17 dicembre 2019.» È quanto lamenta Ivano Angiolelli, portavoce comitati Greenway che aggiunge
«È evidente come le troppe criticità irrisolte accertate nel corso del sopralluogo a carico di un progetto clamorosamente sbagliato, creino imbarazzo persino agli esperti ingegneri romani, benché essi fossero fortemente orientati al completamento dell’opera controversa concepita trent’anni fa.
Un impianto impossibile da realizzare su un Viale angusto che – per le dimensioni dei luoghi e la peculiare configurazione tipica dei corridoi verdi a destinazione esclusiva ciclo pedonale – non si presta per nulla a garantire le indispensabili condizioni di sicurezza del servizio BRT ipotizzato in esercizio a doppia via di corsa.
Manca il parcheggio scambiatore a Nord, mai progettato e finanziato nell’area dei grandi alberghi a Montesilvano, al pari dell’infrastruttura nel suo complesso (di fatto oggi inesistente), da smantellare integralmente e ricostruire daccapo in profondità a distanza di 12 anni dall’inizio dei lavori a Montesilvano il 25 gennaio 2009.
A cominciare dal pacchetto stradale non strutturato al traffico pesante, alle quaranta banchine di fermata tutte fuori norma per la larghezza inferiore al minimo di legge di m 2.70, per finire con i marciapiedi inaccessibili ai portatori di disabilità, neppure percorribili nella loro intera estensione: come si conviene nei sistemi della specie, interamente finanziati con denaro pubblico, da assoggettare alla lunga fase dei collaudi USTIF propedeutica al rilascio della prescritta autorizzazione all’efficiente regolare esercizio dell’impianto.
Nondimeno, le Istituzioni insistono con inusitata protervia nel confermare il valore strategico lungimirante di una commessa pubblica a loro dire completa al 98 per cento, prevista addirittura in estensione del servizio a due lotti successivi, senza che il primo tratto Montesilvano – Stazione di Pescara Centrale sia stato mai completato secondo le regole dell’arte.
È di ieri l’indiscrezione che in “Commissione congiunta lavori pubblici, mobilità e sicurezza” siano emersi alcuni tentennamenti di TUA SpA sui lavori di riqualificazione in corso d’opera su Viale Marconi, circa il senso di marcia da riservare alla corsia preferenziale del filobus, rispetto alla previsione iniziale nella direzione Nord-Sud a più alta densità di traffico veicolare.
In un contesto di tale dannosa precarietà, condizionato dalla confusione e dall’assoluta mancanza di trasparenza degli atti amministrativi adottati nel merito dalla “sfortunata” stazione appaltante, persiste il rifiuto ostinato opposto dalla Giunta Carlo Masci al confronto con i comitati, che da lunghi anni seguono l’annosa vicenda con passione civile e competenza, orientati come sono fin dalla loro costituzione alla leale collaborazione spontanea costruttiva.
Siamo ancora in attesa di riscontro alla Pec inviata da lungo tempo all’indirizzo istituzionale del Comune di Pescara, contenente alcuni quesiti rilevanti sulle criticità irrisolte della Filovia, peraltro discussi in dettaglio nell’autunno scorso in Commissione Controllo e Garanzia presieduta degnamente dal Consigliere Dottor Piero Giampietro.
In stretta adesione ai principi sacrosanti dell’Ordinamento, ai cittadini sarebbe dovuto maggior rispetto e attenzione, tanto più nel caso dissennato di specie. Il silenzio e l’ignavia che hanno finora segnato l’annoso procedimento, non aiuteranno di certo la ricerca della migliore soluzione utile all’adozione di un sistema di trasporto rapido collettivo davvero praticabile, confortevole e sostenibile».