Pescara – “Una realtà straordinaria che lavora in silenzio ma che fornisce un sostegno indispensabile ai più bisognosi”. L’assessore alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale, è stato ospite della sede regionale del Banco alimentare che ha sede a Pescara e che da anni, quotidianamente, porta avanti iniziative di sostegno alimentare. “Sono rimasto particolarmente colpito dalla mole di attività che il Banco organizza sul territorio ed è per questo che ho garantito ai responsabili il massimo sostegno della Regione – ha commentato l’assessore regionale -. E’ una realtà che rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di quotidiano sostengo alimentare. Portano avanti con successo la politica contro lo spreco alimentare e contemporaneamente riescono a ridistribuire sul territorio quanto raccolgono”. Noto all’opinione pubblica per l’organizzazione annuale della Colletta alimentare, il Banco alimentare opera in Abruzzo e Molise. Riesce a garantire assistenza alimentare a circa 33 mila utenti ed ha una forte capacità di penetrazione sul territorio con 186 strutture.
“L’attività del Banco – spiega Quaresimale – si sostanzia nella raccolta di alimenti dalle aziende agroalimentari, dai mercati di ortofrutta e dalla ristorazione. A questa azione di raccolta segue poi quella della ridistribuzione nelle strutture caritative che richiedono beni alimentari di prima necessità. Un lavoro impegnativo che viene svolto soprattutto da volontari. Il responsabile della struttura, Cosimo Trivisani, mi ha detto che solo nella giornata nazionale del Banco alimentare vengono impiegati 5000 volontari, a testimonianza di quanto sia ancora forte il senso di solidarietà della comunità abruzzese”. Al Banco alimentare si rivolgono anche diverse strutture pubbliche, tra cui piccoli comuni che hanno sul proprio territorio situazione di criticità. Nel 2020, a causa della pandemia, la richiesta di sostegno alimentare è notevolmente cresciuta. “Proprio così, i responsabili del Banco alimentare mi hanno confermato che l’attività di supporto alimentare è stata consistente soprattutto nei piccoli comuni dell’entroterra teramano e aquilano, ma che non fanno eccezione neppure i grandi centri abitati, tra cui Pescara dove il lavoro del Banco alimentare proprio a causa del Covid ha fatto registrare una forte impennata”.