giovedì , 21 Novembre 2024

Chieti, chiude il museo La Civitella, ma c’è chi non si rassegna

Chieti – È di questi giorni la notizia data dal Polo Museale che ha annunciato la chiusura per un breve lasso di tempo del Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” di Chieti.
Situato all’interno del parco archeologico omonimo, la struttura museale si trova ai piani sotterranei ed è parte integrante di un complesso con giardini, zone pedonali, un auditorium, un laboratorio archeologico, ambienti per attività ludiche e didattiche ed un ambiente per mostre temporanee. Verrà chiuso fino a data da definirsi per l’esecuzione di lavori che dovranno sanare infiltrazioni in alcuni locali e lo smaltimento delle ferie del personale. Le incertezze sulla data di riapertura però hanno fatto scattare il campanello d’allarme e sono tante le prese di posizione che si iniziano a registrare nelle ultime ore.

ITALIA NOSTRA “TOTALE ASSENZA DI PROPENSIONE AL DIALOGO”

Nei giorni scorsi sulla chiusura dell’importante museo teatino era intervenuta Italia Nostra definendo la situazione che si è creata intollerabile. «mentre il MIBACT annuncia la riapertura dei Musei, con tutte le precauzioni da adottare per evitare il diffondersi della pandemia, la Soprintendenza teatina decida di chiuderli per carenza di personale. Ancora una volta ci spiace constatare la totale assenza di  propensione al dialogo ed alla collaborazione, che da anni stiamo inutilmente invocando da parte della Soprintendenza, dalla quale ci saremmo aspettati, e ci aspettiamo ancora, un invito per esaminare la possibilità di un aiuto da parte di volontari delle Associazioni, ma anche di studenti delle Università e degli Istituti Superiori, per fronteggiare l’emergenza, in attesa di soluzioni che non possono essere rinviate in un Paese che soffre di una preoccupante disoccupazione giovanile. E la cultura può e deve dare loro l’opportunità di  mangiare!!!»

ADELE CAMPANELLI “A CHIETI NON C’È PIU’ POSTO PER QUEL SOGNO”

Un grido di dolore era stato lanciato lanciato anche da Adele Campanelli, già apprezzata funzionaria presso la Soprintendenza Archeologia, Beni Artistici e Paesaggio di Chieti che aveva commentato:

“A venti anni di distanza dalla sua apertura si chiude oggi, per carenza di personale, il Museo della Civitella. A differenza delle altre istituzioni bloccate temporaneamente dal Covid, il museo dedicato alla storia della città di Chieti non riapre nemmeno con orari ridotti. Non posso non dispiacermi moltissimo che tante risorse, tante speranze e l’impegno di molti professionisti e collaboratori naufraghino così in un momento di crisi che attraversa tutti i settori della nostra vita. Certo non è la chiusura di un museo che potrà scuotere gli animi resi pesanti da ben altre perdite. Tuttavia vale la pena di riflettere anche su questa perdita che sarà spero non definitiva ma certamente dolorosa. Il museo della Civitella ha rappresentato per questa città una scommessa e il tentativo di rendere pubblici e accessibili alla città i risultati della ricerca archeologica che ha restituito alla bella cittadina la profondità e la dignità della storia che l’aveva vista a lungo egemone del territorio ai piedi della Maiella orientale. Nel museo con allestimenti e scenografie questa storia gloriosa era stata narrata ai cittadini con rigore e passione rifuggendo i triti espedienti didattici che hanno trasformato tanti musei in noiosi manuali. Il successo delle sue soluzioni è stato apprezzato e ammirato da specialisti e persone comuni che hanno manifestato il loro apprezzamento anche in pubblicazioni e commenti. La città si è riversata in più occasioni nelle sue sale e nel parco attratta da una programmazione varia e di alto profilo. Molti giovani professionisti si sono formati nelle varie occasioni: archeologi, architetti, storici, restauratori, artisti, fotografi, musicisti, attori, ballerini, sportivi, organizzatori di eventi etc. Ora in questa città non c’è più posto per quel sogno, e i giovani non avranno occasione di visitare quelle sale per conoscere il proprio passato. Le scarse unità vengono concentrate sul museo di villa frigeri da sempre antagonista del nuovo istituto. Vecchie ruggini personalistiche hanno preso il sopravvento sulla struttura più debole orfana di una quasivoglia direzione. Non posso che rammaricarmi ed assistere impotente a questa grave ulteriore menomazione che Chieti subisce oggi”.

MARCOZZI (M5S) “SONO A DISPOSIZIONE PER REPERIRE RISORSE”

“La chiusura del Museo La Civitella è una grave notizia per la città di Chieti, ancor più per la mancata comunicazione di una data di fine dei lavori di manutenzione, che lascia incertezza sulla data di riapertura della struttura. Trovo allo stesso modo assolutamente inaccettabile la decisione di far smaltire ferie e permessi vari al personale in questo lasso di tempo, anche alla luce del fatto che l’altro Museo archeologico nazionale cittadino, quello di Villa Frigerj, è aperto con orario ridotto. Una situazione spiacevole, che fa male a Chieti andando a colpire una parte fondamentale della sua storia e della sua cultura, per la quale è necessario trovare una soluzione chiara fin da subito”. 

Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che ha proseguito: “Mi auguro che questa amministrazione comunale, fresca di insediamento, si metta al lavoro per un progetto di valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale. Questa città ha estremo bisogno di mettere in rete tutte le risorse che ha, materiali e immateriali, dopo essere stata abbandonata all’incuria e all’apatia da chi in questi anni l’ha amministrata. Ognuno deve fare la sua parte e sentirsi responsabile del decadimento cittadino. Sono a totale disposizione per collaborare al reperimento di risorse regionali per progetti che siano realmente capaci di valorizzazione e futuro”, conclude.

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