Nella nuova casa di Nocciano, le neroverdi danno il via al loro campionato, ospitando una delle formazioni più attrezzate del girone. Giorgio Nibbio: «Siamo una squadra giovane, ci siamo allenati bene ma ci sarà tanto da lavorare e da soffrire, a partire da questa partita»
Nocciano. L’ultima partita ufficiale giocata dalla Connetti.it risale allo scorso 22 febbraio: dopo oltre 11 mesi, la formazione neroverde torna a giocarsi i tre punti in una gara di campionato. L’emergenza covid ha obbligato la Federazione a posticipare l’inizio delle competizioni di serie B fino al 23 gennaio, quando la Connetti.it è rimasta comunque ferma per il rinvio della gara contro Cisterna. La situazione contingente ha inoltre spinto a una rivisitazione dei gironi e dei calendari, con le neroverdi capitate in un minigirone particolarmente ostico, con Altino, Casal de’ Pazzi, Cisterna, Trevi e Sant’Elia. Proprio contro quest’ultimo avversario partirà dunque il cammino della Connetti.it: le laziali hanno iniziato il loro campionato con la vittoria casalinga contro Casal de’ Pazzi (3-0) e presentano senza dubbio uno dei roster di maggior qualità nel girone. Le difficoltà della Teatina per questo esordio casalingo (ed esordio casalingo assoluto nel nuovo palazzetto di Nocciano) sono riassunte dalle parole della vigilia di Giorgio Nibbio:
«È una prima di campionato diversa da qualsiasi altra, perché arriva dopo 11 mesi di inattività, perlomeno a livello di partite ufficiali, ma dopo tanti mesi di allenamenti. È tutto nuovo, dal palazzetto, che è ancora un cantiere aperto ma che fa già la sua bella figura, al roster, totalmente rinnovato rispetto allo scorso anno. La Connetti.it è una squadra molto giovane, che si allena bene, con impegno e con entusiasmo, ma che è consapevole che quest’anno ci sarà da lavorare tanto e da soffrire, in un gironcino molto competitivo. Si parte subito con un impegno duro, perché Sant’Elia è un’ottima squadra, ma noi ci giocheremo al meglio le nostre carte. La notizia più bella rimane quella di tornare finalmente a giocare, dopo troppo tempo: io e le ragazze non vediamo l’ora che arrivi il fischio d’inizio».