Montesilvano – «Dopo lo scempio nell’area ex Fea con la devastazione di 114 alberi, per far spazio ad una gettata di cemento, continua l’operazione di depauperamento del patrimonio arboreo in città, con abbattimento di diversi alberi e potature selvagge. Eppure le capitozzature, ovvero i tagli di rami al di sopra di sezioni di diametro di 15 cm, sono vietate dai regolamenti del verde comunali e dalla legge regionale forestale in materia». È quanto affermano i Consiglieri di opposizione del PD e del Movimento 5 Stelle che rimarcano come da tempo è in atto una rivoluzione culturale per la quale gli alberi hanno assunto negli ecosistemi urbani una funzione essenziale di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, in termini di immagazzinamento di carbonio, abbattimento di microinquinanti e polveri sottili, riduzione dell’inquinamento acustico, prevenzione delle inondazioni, habitat per gli animali e non solo più mero decoro urbano.
«Oggi avremmo voluto far chiarezza, in Commissione Garanzia, –aggiungono le opposizioni– su quanto è stato fatto e pianificato, visto l’annuncio di un appalto di potatura su circa duemila esemplari di alberi per un importo di 100 mila euro, purtroppo, né l’assessore né il tecnico convocati sono venuti a riferire. Un atteggiamento sintomatico della mancata attenzione che l’Amministrazione riserva all’argomento in questione. Per Via San Francesco, avremmo voluto sapere quando saranno rimpiantumati i nuovi arbusti, visto che al momento di verde sono rimasti solo i cassonetti dei rifiuti, così come avere informazioni sul rimboschimento dell’area ex Fea in cui ci si è affrettati ad estirpare senza tuttavia dar seguito con altrettanto impulso alla piantumazione annunciata! E’ evidente che al recupero e alla manutenzione ordinaria degli alberi, in città, si preferisca la via radicale dell’estirpamento.
Avremmo voluto verificare se esiste un piano del verde, un censimento arboreo e se la redazione delle perizie tiene conto di una rotazione degli esperti in materia e soprattutto quali sono le reali intenzioni dell’Amministrazione, che da tempo annuncia piantumazioni. Dove verranno effettuate? E’ necessario sì elevare lo standard comunale albero/abitante ma non è affatto secondaria la collocazione degli alberi, strategica ed efficace solo se effettuata prioritariamente in città.
Nel centro delle città, infatti, la grande concentrazione delle aree edificate e le pavimentazioni stradali costituiscono un impedimento alla dispersione di calore, diversamente la presenza di vegetazione può migliorare nettamente le condizioni microclimatiche, con una sensibile variazione delle temperature e dell’umidità.
E’ ovvio che con la piantumazione, dovremmo aspettare anni prima che l’albero arrivi a maturazione e godere dei benefici associati alla piena funzionalità di assorbimento. Pertanto piuttosto che continuare con una potatura selvaggia che arreca solo danni irrecuperabili all’albero, per poi passare a decretarne la fine dopo qualche anno, si pensasse ad elaborare un piano di gestione del verde pubblico che preveda una “cura” del patrimonio arboreo seguendo le prescrizioni tecniche di esperti agronomi/forestali, incaricati secondo un principio di rotazione, una rigenerazione botanica, un monitoraggio della stabilità degli alberi e ovviamente attività di potatura da parte di ditte qualificate con certificato di manutentore del verde insieme al rispetto dei criteri ambientali minimi previsti dal nuovo DM del 10 marzo 2020.
Chiediamo pertanto, –concludono M5S e PD– visto che in commissione non ne abbiamo avuto l’opportunità ma ci riserveremo di farlo con una prossima convocazione (che ci auguriamo sia partecipata dai diretti interessati) che si attui finalmente un radicale cambio di passo nella gestione del verde in città».