Chieti – «Il Comune di Chieti torna all’assalto del verde pubblico attraverso una serie di potature e capitozzature indiscriminate, una pratica che non è solo dannosa per l’estetica, per la salute dell’albero e per l’ambiente ma anche maggiormente onerosa per l’amministrazione stessa» È quanto denunciano in una nota le associazioni CONALPA Delegazione Pescara-Chieti, AIAPP LAMS, PRO NATURA Abruzzo.
«È da ricordare, infatti, che queste ingenti mutilazioni indeboliscono la pianta rendendola di fatto più pericolosa. Si tratta di danni non sempre immediatamente osservabili –spiegano gli ambientalisti– ma di un progressivo impoverimento dell’albero. La capitozzatura infatti provoca ferite che non si rimarginano ed intorno alle quali cresce una vegetazione che marcisce facilmente andando provocando rotture e fenditure che rendono instabile l’intera pianta, richiedendo dunque nuovi e dispendiosi interventi oltre che l’irreparabile danno ambientale.
Testimonianza ne è che il Comune nell’ultimo mese ha provveduto a rimpiazzare con pesanti ricadute finanziarie gli alberi abbattuti, malati a causa della potatura scellerata effettuata nel corso degli anni;
di fatto però, continuando nella pratica barbarica della capitozzatura, si condanna la pianta sin dalla nascita alla medesima sorte di quella rimpiazzata. Infatti, proprio per contrastare queste scellerate iniziative reiterate nel tempo, lo stesso Ministero dell’Ambiente ha recentemente sancito il divieto di tale pratica indicando la corretta gestione del verde pubblico (Criteri Ambientali Minimi D.M. Amb. 10-03-2020).
Oggi questi comportamenti appaiono ancora più miopi in quanto è ormai noto come gli alberi siano la risposta più efficace all’inquinamento ambientale, refrigeratori naturali durante la stagione estiva e valido supporto nel drenaggio dell’acqua; tali capacità però sono strettamente correlate all’ampiezza della chioma che paradossalmente proprio la pratica della capitozzatura va a colpire».