L’Aquila – Questa mattina il presidente Marco Marsilio, insieme al vice presidente Emanuele Imprudente, ha presieduto la Cabina di coordinamento e di verifica circa lo stato di avanzamento degli interventi di messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso.
La riunione ha permesso di fare il punto della situazione e di ascoltare dalla voce del Commissario Straordinario Corrado Gisonni lo stato di avanzamento delle attività.
“Grazie all’attività del Commissario, che la Regione ha fortemente voluto e ottenuto dal Governo lo scorso giugno, è emersa una condizione sino a ora sconosciuta – ha sottolineato il presidente Marsilio -: in particolare ci sono oltre 7 chilometri di canalizzazioni tombate sotto il tracciato autostradale non censite che non sono state mai ispezionate né sono ispezionabili in quanto da quando sono state realizzate, ormai 40 anni fa, non se ne conosceva neanche il tracciato, né forse persino l’esistenza. È stata portata avanti una complessa operazione di georadar che, senza fare scavi ma geolocalizzando la presenza di questi manufatti, ne ha individuato il percorso e i punti in cui sarà opportuno realizzare quei pozzetti di ispezione che a oggi mancano completamente. In questi giorni, il Commissario sta per assegnare la gara per fare questo lavoro. Entro marzo sarà completata, pertanto, questa preziosa indagine conoscitiva che consentirà finalmente di sapere come sono fatti gli impianti di questa infrastruttura, che è la condizione madre per poter avviare ogni successivo intervento. Alla luce di quanto appreso, possiamo amaramente concludere che fino a oggi si parlava a vanvera di come mettere in sicurezza l’acquifero del Gran Sasso poiché non esisteva neanche una sufficiente conoscenza dell’infrastruttura di cui parliamo. Nel cronoprogramma presentato stamattina entro la fine dell’anno poi si completerà anche tutta la fase progettuale che ci consentirà, tra il dicembre 2021 e il gennaio 2022, di avere finalmente la possibilità di capire quali interventi devono essere fatti per risolvere questo annoso problema. Si conferma, la scelta positiva fatta di creare un commissario, grazie alla cui attività è venuta alla luce una situazione sottaciuta a cui porre rimedio. Abbiamo infine preso atto – ha concluso il presidente della Regione Abruzzo – delle criticità rappresentate dal Commissario sulla difficoltà e la lentezza con cui il Governo sta consentendo di realizzare la struttura commissariale, a Roma non c’è neanche una sede e se il Commissario può operare è solo perché la Regione Abruzzo gli ha concesso alcune stanze dei propri uffici in comodato gratuito e nella relazione che mi accingo a inviare al Governo inserirò anche questa pressante richiesta di assistere adeguatamente il Commissario affinché possa fare fino in fondo il proprio lavoro senza ulteriori ritardi”.