“Servizio Idrico da rilanciare, provvedimento mette il dito nella piaga di un settore che deve avere la priorità sugli investimenti.
Forum H2O
Fatto grave che ad essere sanzionata sia un’azienda che garantisce servizi essenziali e opera in monopolio.”
Pescara – “La multa all’ACA da 312.000 euro per plurime violazioni del Codice del Consumo nei riguardi dei rapporti con gli utenti per l’attivazione unilaterale di un’assicurazione e dei relativi costi in bolletta è un fatto di particolare gravità, come riconosce l’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato, in quanto si tratta di un servizio essenziale fornito in regime di monopolio. Vigileremo affinché oltre al danno non vi sia la beffa di vedersi caricare questa multa sulle bollette dei cittadini. A pagare devono essere gli amministratori che hanno sbagliato” così Renato Di Nicola del Forum H2O commenta la notizia della sanzione comminata a fine dicembre dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato.
Il plauso del Forum va al cittadino ultraottantenne che ha segnalato la vicenda all’Autorità, producendo memorie su memorie durante l’istruttoria. “Ancora una volta si conferma l’importanza della cittadinanza attiva da parte della popolazione, –commentano gli ambientalisti– con una sorveglianza diffusa sugli atti delle aziende. Certo fa specie che l’ACA, di proprietà dei comuni, debba essere continuamente oggetto dell’attenzione di singoli cittadini e comitati come il nostro. Cosa dicono sindaci e consiglieri comunali?Consigliamo a tutti la lettura integrale del provvedimento dell’Autorità che dipinge una situazione incredibile di disservizi e procedure addirittura non digitalizzate e svolte ancora a mano!”
LE RAGIONI DELLA SANZIONE COMMINATA
a)l’attivazione automatica della copertura assicurativa per le perdite occulte di acqua;
b)la fornitura di informazioni ambigue e surrettizie in merito all’attivazione della polizza, l’omissione delle relative informazioni sul sito nonché le modalità poco trasparenti con le quali sono stati addebitati in bolletta gli oneri economici della polizza
c)la mancata risposta alle istanze dei consumatori che hanno richiesto di nonattivare la polizza assicurativa e il mancato storno degli importi addebitati nonché il ritardo nella gestione delle richieste di indennizzo e, infine,
d) la mancata adozione di adeguate e tempestive misure informative in caso di perdite occulte.
“Questa sanzione e quanto accaduto in questi mesi con il razionamento dell’acqua nella provincia di Pescara dovrebbero essere campanelli d’allarme per tutta la politica: basta pensare a grandi opere faraoniche se poi non si riesce a dare l’acqua potabile in tranquillità e a organizzare un servizio essenziale a costi contenuti. Servono investimenti importanti per riorganizzare il servizio: purtroppo nell’ultima versione del programma di spesa per il recovery fund i fondi per il comparto idrico sono del tutto risicati e vanno a coprire in gran parte spese già inserite nel bilancio nazionale negli anni passati. Per progetti nuovi ci sono solo 3,97 miliardi per tutta Italia, quando per l’alta velocità di fondi nuovi sono destinati oltre 17 miliardi. A nostro avviso l’ordine delle priorità non può essere questo perché un territorio che non riesce ad assicurare in maniera decente il servizio dell’acqua potabile e della depurazione non può certo sviluppare quel turismo e quell’impresa che secondo alcuni sarebbero rilanciati grazie alle grandi opere” conclude Di Nicola.
PRC “GESTIONE DISASTROSA.CRESCE RISCHIO DI INSOLVENZA”
«L’Aca è una Spa che gestisce in regime di monopolio un servizio essenziale e primario, l’acqua, ed è una società in concordato preventivo a causa dei debiti accumulati.È sotto gli occhi di tutti che l’auspicata opera di risanamento è un miraggio, anzi, la vicenda della multa da 312.000 euro per molteplici violazioni del Codice del Consumo dimostra che prosegue una gestione approssimativa, per nulla trasparente, fallimentare. Tali condotte in un quadro allarmante di crisi di liquidità della società stessa mettono fortemente a rischio la capacità di Aca di ottemperare al piano concordatario. È urgente che i sindaci dei comuni soci, gli enti di controllo e la Regione intervengano: debiti e multe non possono essere scaricati sulle bollette. È ora che i responsabili di tali disastri rispondano in prima persona. Serve una cesura netta non solo con il CDA ma con il quadro dirigenziale dell’Aca ed è urgente che l’Aca da Società per Azioni torni Azienda Pubblica Consortile. Servono trasparenza e partecipazione popolare nel controllo e gestione del servizio idrico. Chi ha determinato il fallimento dell’Aca negli ultimi 20 anni, chi ha riportato condanne, non può continuare a ricoprire incarichi dirigenziali». Così Corrado Di Sante Segretario Provinciale per Pescara del Partito della Rifondazione Comunista. |