Bolognano – È stata pubblicata ieri sera l’ordinanza che annulla la precedente ordinanza di rimozione dei rifiuti presenti su un’area esterna al perimetro del sito della vecchia Montacatini, ora della Moligean, a darne notizia è l’ex Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco critico verso l’attuale Sindaco Guido Di Bartolomeo, «a gennaio, –racconta Di Marco – con uno dei suoi atti d’imperio aveva infatti ordinato alla proprietaria di rimuovere i rifiuti presenti su quell’area. La rimozione sarebbe dovuta avvenire entro trenta giorni pena pesanti conseguenze. Per quanto si legge nell’atto pubblicato ieri, era stata immediata la reazione della società: prima con una lettera indirizzata proprio al Sindaco e poi con un ricorso al TAR».
Di Marco riferisce di come a distanza di quasi un anno il Sindaco ha esaminato la lettera e non ha potuto far altro che riconoscere l’errore. «Risultato: annullata l’ordinanza di rimozione dei rifiuti –commenta Di Marco, aggiungendo –l’ordinanza non poteva essere indirizzata alla Moligean. Anche gli approfondimenti degli altri Enti hanno confermato l’errore del Sindaco che evidentemente ora avrà finalmente imparato la regola che solo “chi inquina paga”.
Il risultato è che si dovrà ricominciare daccapo.
Altro tempo perso a scapito della tutela ambientale!
L’errore grossolano del Sindaco potrà anche costare caro alle tasche dei cittadini di Bolognano perché, in questi casi, il privato ha diritto al rimborso delle spese sostenute.
Purtroppo, le ordinanze e gli errori del Sindaco stanno diventando un’abitudine in quel di Piano d’Orta. Se pensiamo che il TAR ha sospeso la demolizione dei fabbricati e che il Sindaco si è rallegrato, con tanto di selfie, per la bonifica solo parziale, anche questa frutto di un suo capolavoro perché, sotto la mia Presidenza, la Provincia di Pescara aveva ordinato ad Edison la bonifica totale!
Tutti vedono la differenza rispetto all’impegno che ho preso nei confronti dei cittadini di Piano d’Orta: immediato risanamento ambientale di tutte le aree, realizzazione di un polo museale di archeologia industriale nei fabbricati recuperati e class action gratuita per i tanti decenni di convivenza forzata con un sito inquinato di rilevanza nazionale».
«Oggi purtroppo – conclude Di Marco– abbiamo una bonifica a metà, un’ordinanza di abbattimento degli edifici storici – per fortuna bloccato dalla Magistratura – e la rimozione dei rifiuti risultata nel nulla dopo quasi un anno!»