Montesilvano – Non è più visibile all’indirizzo web indicato dal Comune di Montesilvano il questionario sulla sicurezza in città che negli ultimi giorni ha provocato reazioni di sconcerto da più parti, partiti e associazioni avevano ampiamente criticato le parole utilizzate nel questionario definendole xenofobe.
La vicenda aveva visto anche la replica alle accuse da parte del Comune che aveva difeso la qualità dei testi, che secondo quanto comunicato erano il frutto di una collaborazione con l’Università d’Annunzio.
Ma più smentite si sono avute secondo quanto dichiarato sui social, proprio dagli studenti che erano stati impegnati in quel lavoro, “non risulta essere il questionario originale. Altresì, è doveroso aggiungere che di conseguenza, il professore da voi nominato non è in alcun modo accomunabile a tale attività, avendo infatti collaborato ad un differente questionario” si legge in un post* pubblicato sul social blu, stessi concetti in un altro dello stesso tenore “come la mia collega afferma, il questionario è stato palesemente modificato (abbiamo l’originale).”
Insomma l’Uda pare non abbia responsabilità su quanto pubblicato ma le ferite di questa vicenda sono ancora vive; è di queste ultime ore la notizia che l’Ufficio Nazionale anti discriminazioni razziali dell’Ufficio pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aperto un’istruttoria.
DI SANTE (PRC) ”UNAR APRE ISTRUTTORIA PER DISCRIMINAZIONE RAZZIALE. IL SINDACO CHIEDA SCUSA”
«In queste ore chi, tra cittadini, associazioni e organizzazioni sociali, come Rifondazione Comunista, ha segnalato il questionario “Montesilvano sicura”, è stato contattato dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’Unar ha aperto nel merito della vicenda un’istruttoria. In entrambe le versioni del questionario, la prima e la seconda rimaneggiata, sono presenti chiare discriminazioni razziali: essere stranieri non è un reato!» È quanto afferma Corrado DI SANTE, segretario provinciale PRC-SE Pescara che rileva anche come il questionario sia stato rimosso nel pomeriggio di lunedì 7 dicembre.
«La giunta di centrodestra sostiene che il questionario durasse una settimana, –aggiunge Di Sante– peccato che questa indicazione temporale, importante anche ai fini “scientifici”, non fosse presente su nessun comunicato ufficiale e neppure sulla pagina social. La rimozione del questionario è il frutto dell’indignazione e della mobilitazione di cittadini , associazioni e organizzazioni: è una vittoria della Montesilvano solidale e plurale.
Il sindaco chiuda questa brutta pagina e chieda scusa a tutta la cittadinanza e a tutti coloro che hanno scelto di costruire a Montesilvano il proprio futuro, lo faccia oggi nella giornata mondiale dei diritti umani.
Ribadiamo che la sicurezza si costruisce con gli strumenti della Costituzione: scuola, reddito, lavoro, casa, salute, vivibilità: tutto il resto è razzismo, “se” e “ma” compresi».
I CONSIGLIERI PD E 5 STELLE “SI FACCIA CHIAREZZA SU QUANTO ACCADUTO CON UNA COMMISSIONE DI GARANZIA”
«Accogliamo con soddisfazione il ritiro del questionario online sulla sicurezza, non sappiamo la motivazione: se per scelta o necessità di scadenza. Un questionario stigmatizzato non solo dalle noi forze di opposizioni ma anche da Rifondazione Comunista e che ha mosso l’aspra critica da parte di Amnesty International e ora vede l’intervento dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’avvio di un’istruttoria a riguardo» È questo il commento alla vicenda dei Consiglieri comunali del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle .
«Come sempre, l’Amministrazione piuttosto che fare ammenda delle osservazioni e critiche mosse, facendo un passo indietro e chiedendo scusa ai cittadini, ha preferito prima difendere la qualità di quanto pubblicato, poi intervenendo in seconda battuta con una modifica, neppure tanto furba, –aggiungono le opposizioni– e infine, resasi conto che l’errore stava travalicando i confini cittadini e regionali, ha optato (forse) per il suo ritiro alla chetichella. Come forze di opposizione avevamo già preparato una mozione a riguardo e programmato la convocazione di una Commissione di garanzia per discutere sull’accaduto.
Un lavoro che non resterà sulla carta perché comunque intendiamo utilizzarla come materiale di dibattito in Commissione affinché situazioni imbarazzanti come questa non si ripetano più. Tra l’altro abbiamo letto in rete dichiarazioni di universitari che hanno preso le distanze dai testi diffusi dal Municipio, trattandosi di un questionario diverso da quello che l’Amministrazione invece ha avallato come “questionario realizzato in maniera ottimale dall’Università d’Annunzio”, fregiandosi in pratica del prestigio dell’Ateneo infangando l’onore dello stesso senza prenderne le difese.