«Il comunicato stampa del direttore generale della Asl n. 1, Roberto Testa, è un attacco alla libera informazione e al diritto dei cittadini ad essere informati. Un atto di intimidazione che non fermerà il lavoro responsabile e puntuale dei giornalisti nel racconto della gestione sanitaria dell’emergenza Covid in provincia dell’aquila. La minaccia erga omnes di adire le vie legali arriva al culmine di un tentativo paradossale quanto temerario del direttore generale Testa di additare la libera informazione per aver rappresentato “un’immagine negativa e pericolosa della sanità che mina la fiducia del cittadino verso la Asl, creando un clima di sfiducia tra gli operatori sanitari”» È questo il durissimo attacco del Segretario Sga Ezio Cerasi che riassume ironizzando, quando ci sono gravi carenze nella gestione sanitaria dell’emergenza la colpa è dei giornalisti perché raccontano fatti di cronaca documentati.
«Invece di minacciare o intimidire attraverso l’Ufficio Stampa, il Direttore generale Testa utilizzi la comunicazione istituzionale dell’ente che dirige per: smentire, rettificare o chiarire i gravi episodi di mala sanità saliti anche sulla ribalta delle cronache nazionali. Se questa è la china ci aspettiamo il passo breve del direttore generale Testa verso la tesi del complotto demo-pluto-giudaico-massonico accomunando i giornalisti: agli utenti vittime della mala sanità; ai sindacati che hanno denunciato quanto accaduto nell’ospedale di Avezzano come fatti “non degni di un paese civile“; agli amministratori degli enti locali che hanno chiesto il commissariamento della Asl n.1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona.
Testa pensi ad amministrare la sanità aquilana in un momento così grave, se ne è capace» conclude Cerasi.
Sull’argomento è intervenuto anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista, che ora chiede al direttore generale dell’Asl dell’Aquila di dimettersi “invece di fare intimidazione nei confronti dei giornalisti e degli organi d’informazione che hanno raccontato l’emergenza covid”.
«Ricordiamo –sottolinea Acerbo– che il Direttore ha già assunto la decisione di aprire procedimenti contro i dipendenti della Asl che hanno denunciato il degrado in cui sono costretti a operare.
E’ vergognoso che il presidente della Regione Marsilio e l’assessore Verì consentano al Direttore Generale di minacciare denunce contro chi racconta la realtà del disastro della sanità nell’aquilano. I populisti quando governano vogliono tappare la bocca al popolo per nascondere la loro incapacità?
Come denunciato dalla stessa Cgil Avezzano è diventata un caso nazionale “per lo stato indecente in cui era costretto a operare il personale sanitario e il conseguente stato di incuria dei pazienti ricoverati“».
Rifondazione Comunista conclude Acerbo chiede le dimissioni del Direttore Generale dell’Asl dell’Aquila.