Montesilvano – <Definirei esilarante la presa di posizione degli esponenti del Partito Democratico, supportati dai loro inutili alleati a Cinque Stelle – afferma l’assessore Aliano – , protagonisti assoluti degli ultimi 21 anni della politica urbanistica cittadina per effetto di un Piano regolatore e di norme tecniche di attuazione concepite alla fine degli anni ‘90 (quando io ero minorenne), e protratte negli anni in cui Montesilvano ha subito uno sviluppo scellerato con colate di cemento smisurate. Mi fa specie che in via Liguria nessuno abbia lanciato una secchiata d’acqua dal balcone in testa a questi sprovveduti eredi di quella politica urbanistica: quell’opera in fase di contestazione discende proprio da norme concepite dal proprio dominus di partito. Dominus di partito che non esitò a querelarmi quando ebbi il coraggio di sostenere che l’urbanistica a Montesilvano aveva fatto danni inqualificabili. Quei danni a cui oggi stiamo ponendo rimedio. Questa amministrazione, al contrario delle precedenti, sin da subito si è contraddistinta per aver conferito al prof. Lucio Zazzara l’incarico per la variante generale al Piano regolatore e alle norme tecniche di attuazione, proprio per disciplinare in maniera più adeguata ed opportuna uno strumento che negli anni ha concepito disastrose iniziative edilizie sul nostro territorio. Iniziative che ancora oggi sono causa di allagamenti e che hanno relegato il territorio a città dormitorio e di passaggio. Nel contempo, ci siamo portati avanti nel lavoro, e dopo aver approvato in consiglio comunale il piano delle scarpate, abbiamo conferito incarico a professionisti del settore che, entro la fine dell’anno, dovranno rimettere la relazione geologica e la Vas necessari per il lavoro del prof. Zazzara. All’inizio del 2021, assunta al protocollo il nuovo Prg e le rinnovate Nta, daremo il via alla fase di concertazione con il consiglio comunale e con le associazioni di categoria, incontreremo nei quartieri i cittadini interessati e, per l’effetto, porteremo in consiglio comunale il documento, così concertato, per essere adottato: dopo 21 anni dall’ultima volta. Un documento che concentrerà la propria efficacia sulla necessità di recuperare gli standard pubblici e privati, sulla necessità di incentivare la riqualificazione e ristrutturazione dell’esistenza in luogo del consumo di suolo, sulla necessità di consentire al nostro territorio di diventare una vera e propria città, dotata di spazi di aggregazione, di una nuova viabilità, di un corso per lo shopping, di una piazza vivibile e di tutto rispetto, di un anfiteatro, di una via per la movida. Un nuovo Piano che potrà dirsi semplificato, in cui non troveremo le c.d. “sottozone”; nuove norme in cui sarà definitivamente regolamentata la materia dei “sottotetti”, che negli anni hanno ingenerato confusione e ambiguità. Vogliamo scongiurare la nascita di palazzi di sette piani accanto a ville o case ad uno o due piani. Riordinare la materia per quanto possibile. Intervenire nei luoghi degradati conferendo opportunità a fronte della riqualificazione: penso ad esempio al palazzo di via Lazio 61 o alla porta a nord della città, a cui il sindaco ha deciso di dedicare la propria attenzione. Nel contempo, abbiamo iniziato un processo di informatizzazione del sistema urbanistico per proiettarci verso il futuro consapevoli che con la digitalizzazione avremo un grado di affidabilità dei procedimenti di ben altra specie rispetto alla carta. Di fronte a tanti interventi di programmazione in un solo anno, nonostante la pandemia in corso, questi consiglieri di opposizione più che la mascherina, dovrebbero indossare la maschera>.
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