Pescara – Un intervento del segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, ex-consigliere Regione Abruzzo Maurizio Acerbo che nella Giornata mondiale degli alberi fa presente come nel nostro paese si continui a cementificare il suolo in maniera irresponsabile a causa delle politiche portate avanti a livello nazionale, regionale e locale.
Secondo Acerbo i 500 milioni di euro stanziati nel Recovery Fund diventano puro marketing se nel frattempo non la si smette con la deregulation urbanistica che va avanti da decenni e non si approva una legge per lo stop al consumo di suolo.
«L’Italia è ormai ricoperta da quella che Antonio Cederna definiva una “repellente crosta di asfalto e cemento”. –Commenta il Segretario PRC–
Invece degli alberi nel nostro paese ci danno cemento. Nel 2019 abbiamo consumato 57 milioni di metri quadrati di suolo, al ritmo di 2 metri quadrati al secondo. L’Abruzzo non fa eccezione perchè da anni si approvano norme regionali e comunali che favoriscono la cementificazione del territorio. E purtroppo questa tendenza è condivisa da entrambi i poli che fanno a gara nell’ingraziarsi i costruttori con una visione miope e priva di prospettiva anche sul piano economico. Il parlamento approvi subito una legge per lo stop al consumo di suolo. La Regione Abruzzo potrebbe farlo. Ricordo che quando ero consigliere regionale presentai una proposta che fu approvata in commissione ma bloccata in Consiglio Regionale con l’incredibile opposizione del centrosinistra. In questa materia la regione ha tutte le competenze ma purtroppo le esercita male. Anche a Pescara si potrebbe accedere ai fondi nazionali per realizzare finalmente il parco nell’area di risulta invece di ridurre la quantità di verde che era prevista nel piano regolatore”.