In un momento di grande emergenza pandemica in cui siamo chiamati ad arginare una malattia come il Covid 19, che si è dimostrata feroce, soprattutto con anziani e le persone fragili, una delle difese che possiamo utilizzare è quella della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nelle persone ad alto rischio di tutte le età e per evitare che i sintomi influenzali possano essere confusi con il Covid-19.
« Purtroppo sembra che vaccinarsi per gli Abruzzesi, in special modo per gli anziani, stia diventando un grande problema. Ad oggi la Regione Abruzzo ha consegnato ai medici di famiglia dosi di vaccino insufficienti per coprire le richieste e soddisfare le prenotazioni già programmate» È quanto rendono noto I Segretari Generali Regionali Antonio Iovito di Spi Cgil, Mario Gatti di Fnp Cisl e Germana Temporin per Uilp Uil.
I sindacalisti rimarcano come Le dosi fornite ai medici, in due fasi, una a metà ottobre e l’altra ai primi di novembre, siano state sufficienti a malapena a coprire il 30% di quel target minimo del 75% dei soggetti a rischio.
«Se pensiamo che ogni medico ha un numero di pazienti interessati alla vaccinazione intorno a 300/400 persone –commentano– è del tutto evidente che le con 100 dosi finora fornite non sarà possibile garantire da subito il vaccino, con grave rischio per la popolazione più esposta.
Facendo una media tra la popolazione, secondo i criteri anagrafici della circolare del Ministero della Salute, l’Abruzzo è in grado di coprire solo il 49% dei residenti con età inferiore a 6 anni e con più di 60anni, rientrando quindi tra le 7 regioni al di sotto della media nazionale. (Dati scaturiti e pubblicati da una analisi indipendente della Fondazione Gimbe).»
I sindacati spiegano come continuino ad arrivare presso le loro sedi segnalazioni quotidiane dai territori di tutto l’Abruzzo, relative alla mancanza dei vaccini, alla impossibilità di conoscere tempi certi per la somministrazione e persino alla indisponibilità di reperire il vaccino presso le farmacie .
«In tale situazione caotica anche i medici di famiglia, esposti in prima persona, sono fatti oggetto di contestazioni da parte dei propri assistiti e a volte costretti a scelte selettive, per la somministrazione del vaccino.
Tale grave situazione si è creata, per chiare responsabilità della Giunta Regionale, sia nella fase di programmazione degli interventi, che nella gestione delle gare di appalto ( da quest’anno la vaccinazione doveva avere inizio dal 1° di ottobre), dimostrando una sottovalutazione dell’urgenza della copertura vaccinale per i soggetti a rischio. Grave responsabilità di ritardi, di sottovalutazione, di mancato coordinamento, hanno prodotto una situazione di caos, nonostante le paternalistiche rassicurazioni mediatiche del Presidente della Giunta e dell’Assessore alla Sanità, smentite, purtroppo, dalla amara realtà di oggi.
Le Organizzazioni Sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil chiedono alla Giunta Regionale di porre rimedio agli errori fatti e di garantire in tempi brevi, a tutti i cittadini Abruzzesi la copertura vaccinale necessaria iniziando dalle persone a rischio, anziani, persone fragili e operatori del sistema sanitario».