Montesilvano – “Inversione a U dell’Amministrazione di Montesilvano sul rettilineo della realizzazione della nuova stazione bus in zona PP1-alberghi ?” È quanto si chiede dopo quanto apparso sulla stampa locale l’Architetto Giuseppe Di Giampietro, presidente del comitato di quartiere Saline-Marina-PP1 “ci aveva fatto credere in un ravvedimento operoso della Giunta di Montesilvano. Purtroppo non é cosi. Allora tornano ad essere vere tutte le nostre dolorose considerazioni sull’attuale governo della città.”
Il Comitato SMPP1 ricorda i passaggi operati in quell’areale dall’attuale amministrazione comunale: «Dopo aver tagliato alberi. Sfrattato il gestore del cottage del Parco della Libertà. Avviato lo sfratto del Dog Village per trasferire i cani in collina, in coordinamento con il canile di Pescara ed in gestione ad una ditta accusata di maltrattamento di animali. Dopo lunghe battaglie contro le associazioni di quartiere che non volevano la nuova stazione bus di fronte al Parco della Libertà, lontana dagli alberghi e dal palacongressi. Dopo aver approvato in Consiglio Comunale il progetto scellerato dell’autostazione, grazie alla sua maggioranza bulgara. Mentre si aspettava la pubblicazione della Variante al piano particolareggiato PP1 per la nuova stazione bus in una zona verde, preparandoci a inondarla di osservazioni e opposizioni. Ecco che all’improvviso leggiamo che il Comune di Montesilvano d’accordo con l’agenzia di trasporti TUA sposterà la stazione su via Aldo Rossi, accanto al palacongressi (notizia Falsa). Come avevano richiesto le associazioni locali e le opposizioni, come una delle due ipotesi ragionevoli per la stazione bus (L’altra è dietro la Stazione FS, nell’area a destinazione servizio pubblico su corso Straburgo).»
«Siamo sempre felici di sentire la correzione di una scelta sbagliata –commenta Di Giampietro- non si può sopportare la presunzione di questa amministrazione ignorante che pretende di decidere senza ascoltare, che non si confronta con la città, che va avanti alla giornata, senza piani, che sarebbero obbligatori, spendendo per distruggere e sperperando risorse pubbliche. Come se la città fosse loro e potessero farne quello che gli pare (si vedano la vicenda dei ponti sul Saline, la ciclabile di Villa Verrocchio, il Bici Plan fatto senza discutere con nessuno, Piano regolatore e PP1 fermi da più di 20 anni).Non è cosi. La città e di chi ci vive e ci lavora, mentre loro sono amministratori “pro tempore“. E dovrebbero ascoltare cittadini e portatori di interesse e, insieme, discutere sul futuro della città».
«Anche perchè la stampa –Aggiunge il presidente SMPP1– afferma trionfalisticamente che già si parla di stazione di interscambio, di Strada Parco, di semafori intelligenti. Ma dov’è il PUMS, piano urbano per la mobilitá sostenibile, che questa città dovrebbe avere da quasi trent’anni (dal Codice della Strada del 1992) e che ancora non ha ? Un piano che dovrebbe dirci come funziona oggi la mobilità (insostenibile) della grande città pescarese (Si veda la classifica bassa, con il voto 3 per Pescara, nel recente rapporto MalAria di Legambiente. E la responsabilità fondamentale del traffico). Un piano in cui si dovrebbero integrare tutte le modalità sostenibili, pedoni biciclette e trasporto pubblico, con la sosta e la mobilità di tutti i veicoli e delle persone. Un piano con cui fare investimenti, chiedere finanziamenti, coordinare i diversi comuni della grande città.E intanto si avvicina la scadenza del 1-01-2022 dell’unione dei 3 comuni di Pescara, Montesilvano e Pescara chiesta dal referendum del 2014 e imposta dalla Legge regionale del 2018. Aspetteremo un commissario prefettizio –conclude–per cambiare finalmente il modo di pianificare la città futura ?»