Roma – «Nella fase emendativa del Decreto Semplificazioni, abbiamo tentato di sciogliere i diversi nodi che da tempo tengono in stallo importanti opere su tutto il Paese. Sono orgogliosa del grande lavoro che nelle Commissioni abbiamo portando avanti insieme ai Ministeri interessati.
Mi dà grande soddisfazione che, nella valutazione di circa 3000 proposte emendative, sia stata recepita l’importanza del mio emendamento volto a risolvere le problematiche tecnico-burocratiche che non permettono l’inizio dei lavori per la messa in sicurezza dell’Acquifero del Gran Sasso» è quanto afferma la Senatrice Gabriella Di Girolamo, Capogruppo M5S Comm. VIII LL.PP. Trasporti e Comunicazioni.
L’unicità della tipologia dell’opera da realizzare, dove insistono allo stesso tempo l’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, la Strada dei Parchi, le ASL di Teramo e dell’Aquila e i concessionari di Ruzzo Spa e Gran Sasso Acque S.P.A che distribuiscono acqua potabile a circa 700mila cittadini aquilani e teramani, rende necessarie misure altrettanto uniche e speciali . Rimarca la Di Girolamo che aggiunge «Il nodo può essere sciolto solo dotando il Commissario Straordinario, Prof. Corrado Gisonni, di ulteriori poteri che gli consentano di adottare provvedimenti urgenti volti a coordinare Enti e Concessionari affinché tutte le attività previste possano essere svolte da ciascuna amministrazione senza ulteriori, inutili e dannosi ritardi. Con l’approvazione dell’emendamento si fa finalmente un passo in avanti, dopo i 124 milioni stanziati e la nomina del Commissario ottenuti lo scorso anno con il Decreto Sblocca Cantieri, e si inizia a far luce sulla soluzione ad una problematica decennale che mette a rischio la qualità dell’acqua potabile destinata alla metà della popolazione abruzzese, oltre alla funzionalità di strategiche infrastrutture di ricerca e di trasporto autostradale. Auguro al Commissario Prof. Gisonni di portare avanti un proficuo lavoro grazie al quale troveranno beneficio tutti gli abruzzesi, sia dal punto di vista ambientale che sanitario».