Pescara – «Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma non quando rappresenta le istituzioni. Qualunque motivo ci fosse per una demolizione di un’opera pubblica, la si fa rispettando ruoli e competenze. Quella “politica spettacolo” non è stata di buon esempio per nessuno, soprattutto per i bambini che devono essere educati da noi adulti alla non violenza, al rispetto delle regole e all’educazione. Noi crediamo che vedere il primo cittadino con una mazza in mano che spacca un’opera pubblica, (qualunque fosse la motivazione) non sia stato un gesto di grande civiltà, né un modello da seguire. Insomma anche una vera e propria caduta di stile!» Così il presidente dell’associazione Carrozzine determinate interviene sulla coda di polemiche scatenate dall’intervento del sindaco di Pescara Carlo Masci che sabato scorso aveva letteralmente abbattuto a colpi di mazzuola una fontanella insieme a un cassone contenente una pompa per l’acqua, “manufatto usato dagli spacciatori di droga come deposito” aveva commentato il primo cittadino.
«La delinquenza, il degrado, così come l’integrazione e l’inclusione non si combattono con la demagogia né tantomeno con un martello». Commenta Ferrante aggiungendo «Un primo cittadino deve dare il buon esempio e nell’esercizio delle proprie funzioni non può e non deve svolgere il ruolo dell’attore teatrale e sposare la cultura della politica spettacolo!
Strano non averlo visto con una mazza in mano per demolire le migliaia di barriere architettoniche esistenti nella città di Pescara. Quelle barriere che condannano i cittadini onesti agli arresti domiciliari, quelle barriere che rappresentano le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani.
Grazie alle battaglie culturali dell’Associazione Carrozzine Determinate il Comune di Pescara il 3 dicembre 2015 ha aderito alla convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ma nessuno ha mai dato seguito a quella delibera, così come è morto ancor prima di cominciare il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche previsto dalla legge 28 febbraio 1986 n° 41.
Sig. Sindaco tante volte anche a noi di “Carrozzine Determinate” era venuta l’idea di abbattere gradini, marciapiedi o rampe con una mazza! Barriere che impediscono la libertà, e che creano disabilità, ma non lo abbiamo mai fatto perché rispettosi delle regole e delle leggi e soprattutto della costituzione. In tutti questi anni abbiamo combattuto queste gravissime ingiustizie con la cultura, con le manifestazioni empatiche, presentando progetti nelle scuole, organizzando convegni e dibattiti. Evidentemente il primo cittadino ci ha voluto far capire che abbiamo intrapreso la battaglia sbagliata, e che è meglio usare la violenza, la forza fisica, una “mazza” per risolvere certi problemi!
Da domani ci aspettiamo che con un piccone vada in giro per la città di Pescara a demolire tutte le opere pubbliche che presentano barriere architettoniche e forse strapperà qualche altro applauso, ma noi continueremo a combattere le discriminazioni con la cultura, con la solidarietà, con l’empatia e con le armi che la democrazia ci mette a disposizione. Il sindaco di Pescara ci scuserà se ci comportiamo così!»