Pianella – Non c’è pace tra i membri del Consiglio comunale di Pianella, oggi è la volta degli assessori, consiglieri comunali e componenti della lista “ Progetto Futuro”, Sabrina Di Clemente, Antonella Di Massimo, Norma D’Arcangelo, Ramona Toro, Marco Pozzi, Antonio Faieta, Ivano Pietrolungo, Alessandro Minetti e Francesco Chiarieri, che in un lunga lettera aperta formulano le loro precisazioni sulla situazione amministrativa del Comune di Pianella.
In primo luogo, teniamo a precisare che il quadro tracciato dall’ex assessore è quanto di più lontano dalla realtà, poichè c’è libertà assoluta all’interno del gruppo di maggioranza nell’esprimere pareri, opinioni e idee: tutt’altro che burattini cui è imposto il silenzio e che subiscono le decisioni prese dal Sindaco, siamo una squadra coesa e affiatata, dove ciascuno, in autonomia con la propria sensibilità politica, propone e si esprime sui tutti i temi dell’agenda politica. Il Sindaco, sempre aperto al confronto preliminare sulle decisioni da assumere, si confronta con ciascuno di noi in pieno spirito paritario: naturalmente è lui a fare la sintesi finale, sempre attenta alla ricerca del massimo consenso possibile.
All’interno del nostro gruppo di maggioranza non c’è alcun timore di espressione delle proprie opinioni, in quanto il confronto democratico e aperto, a volte se necessario anche aspro, è alla base dello stesso: siamo un raggruppamento civico vero, non formale, dove sono tra noi rappresentate praticamente tutte le aree politiche.
E’ questo elemento di forza, perché ci accomuna il desiderio di perseguimento dell’interesse della nostra comunità, che s’impone sulle convenienze e le ragioni dei singoli, altrimenti non potrebbero raggiungersi tutti gli ambiziosi obiettivi che cogliamo di continuo.
C’è, tra di noi e non a caso, un grande spirito di collaborazione e correttezza, soprattutto ora che Di Tonto non ricopre più un ruolo in giunta. In realtà, sin da subito, egli ha operato con dinamiche tese più alla ricerca di spazi e autonomia individuali, con il malcelato proposito di candidatura a Sindaco alla prima occasione utile, piuttosto che impegnarsi a lavorare prioritariamente sulle necessità comunali; del resto, come leggere diversamente la sortita della presentazione di ben due mozioni firmate e presentate dall’assessore direttamente al Consiglio Comunale (inedito assoluto delle mozioni di maggioranza!) senza che questi abbia sentito minimamente la necessità di condividerle prima con tutti noi?
Per quanto riguarda le affermazioni del Consigliere Filippone, il quale, invece di chiarire ai cittadini le ragioni della singolare “sindrome” che ha colpito fulmineamente la minoranza, con una sola eccezione, e l’assessore Di Tonto a poche ore dall’ultimo consiglio comunale, si impegna nella solita dietrologia sul ritiro delle deleghe ai Consiglieri Aramini e Berardinucci, tornata in primo piano in questi giorni, teniamo a precisare che non è assolutamente vera la motivazione secondo la quale sarebbero stati privati delle deleghe fiduciarie del Sindaco per non aver appoggiato la Lega alle elezioni regionali, in quanto anche altri Consiglieri di maggioranza non hanno sostenuto la Lega e sono ancora al loro posto, ma, come noto, essi si sono resi partecipi dell’ormai ricorrente tentativo di tramare contro l’Amministrazione nella quale erano stati eletti ed il ritiro delle deleghe risultava la minima sanzione applicabile.
In più, teniamo a ricordare a chi forse ha vuoti di memoria, che uno dei più feroci fautori di provvedimenti contro Berardinucci e Aramini, fu proprio l’ex Assessore Di Tonto, che arrivò ad accusare il Sindaco di eccessiva arrendevolezza nei confronti dei due Consiglieri. L’Avv. Di Tonto afferma di non essere stato adeguatamente tenuto in considerazione in qualità di Assessore. Vorremmo ricordare, a proposito di atteggiamenti volti più alla costruzione di una posizione personale che impegnati nell’amministrazione della collettività, che l’unica iniziativa presentata da lui è stata il “saluto gerarchico” che i dipendenti gli avrebbero dovuto rivolgere, in quanto egli avvertiva di non essere adeguatamente riverito dagli stessi.
Vicenda che ben esemplifica il clima di scontro e litigiosità che l’Assessore Di Tonto, detentore anche della delega al personale, era riuscito a creare con i dipendenti dell’Ente. Inoltre, lo stesso si giustifica affermando che la minoranza ha approfittato della sua assenza all’ultimo Consiglio non presentandosi anch’essa una volta avutane notizia.
L’ex Assessore bistratta, maldestramente invero, la intelligenza del cittadino medio: considerando che, in ordine di tempo, la sua assenza è stata notificata per ultima in Consiglio, come possono averne approfittato i membri assenti della minoranza se non ci sono state, come afferma Di Tonto, comunicazioni tra loro e l’ex Assessore stesso? E come non notare le contraddizioni della strategia difensiva attuata dall’ex Assessore che, impudentemente, nello svillaneggiare gli ex compagni di viaggio, si rappresenta con un cinismo degno di altri contesti: quegli stessi ex colleghi, viceversa, che andavano bene fintanto che non è stato rimosso, stante l’assenza di qualsivoglia suo distinguo in questi due anni di amministrazione.
Di più, le sue – tardive – rimostranze attengono tutte all’ambito “caratteriale”, “ambientale”, del Sindaco e del resto della squadra: nessuna critica è mossa all’azione amministrativa di questa compagine di governo, segno che, nemmeno il neo oppositore Di Tonto ha argomenti di censura o contestazione di merito, certificando così, involontariamente, il buon governo cittadino e lo spirito esclusivamente personalistico che sta alla base della crisi innescata.
In conclusione, riteniamo atto dovuto l’allontanamento del Di Tonto, elemento di turbamento della necessaria serenità operativa dentro la squadra di maggioranza, Assessore inerte nelle sue deleghe e costante autore di manovre tese alla costruzione delle condizioni di una sua agognata candidatura a Sindaco, costi quel che costi.
Negli ultimi tempi infatti, questi non si premurava nemmeno di curare le apparenze, tanto erano sfacciati i tentativi di coalizzare la minoranza contro la sua stessa Amministrazione, cercando evidentemente il patto scellerato della caduta prematura della consiliatura con la propria (invero improbabile) designazione a candidato Sindaco: era evidente il suo convincimento di poter far pesare il suo voto per tenere sotto scacco contemporaneamente maggioranza e opposizione. Calcoli sbagliati sin qui: almeno da questa parte dell’agone politico cittadino, la dignità non è in (s)vendita. Nonostante la gracile composizione numerica, questa squadra ha preferito perdere un componente e affrontare un oggettivo indebolimento, piuttosto che proseguire appesantita da una personalità inadatta perché incapace di cooperazione leale e di concretezza realizzativa e rivelatasi elemento di freno all’azione poderosa di innovazione e cambiamento portata avanti con costanza dalla maggioranza.
Bene ha fatto il Sindaco ad accogliere le nostre richieste di rimozione e a non sottostare, nemmeno per un istante, ai maneggi di chi condiziona il proprio appoggio alle personali convenienze. Pianella ha una Amministrazione che, si può o meno condividere nella sua composizione e azione, ma è senza alcun dubbio libera e non ricattabile. L’interesse della nostra comunità è la nostra guida.