Blasioli: «Non è possibile che la struttura e i lavoratori
vivano un nuovo incubo dopo la chiusura dell’anno scorso»
Pescara – “Abbiamo speso ormai oltre un anno a sollecitare la Regione Abruzzo sulla ricerca di una soluzione alla vicenda Naiadi e ora è possibile dire che siamo stati facili profeti”, così il consigliere PD Antonio Blasioli che sul tema stamane ha incontrato una delegazione dei dipendenti e che fino ad oggi ha assunto diverse iniziative volte a snellire tempi e decisioni.
“Sul Project financing, che per noi risulta la via giusta per rimettere a nuovo la struttura, fino ad oggi si è letteralmente dormito – ammonisce Blasioli – Basti considerare che il progetto era stato ricompreso nel Piano triennale delle Opere pubbliche con delibera 270/19 del 20 maggio 2019, ma da allora la gara non è partita, nonostante le rassicurazioni dell’Assessore Liris. Ed è ferma anche la procedura per un nuovo affidamento o per la proroga di quello in essere. E pensare che avevamo già sottolineato con un’interpellanza di ottobre 2019 all’Assessore allo sport che la Regione non stava affrontando la vicenda con il giusto piglio. Affermazione confermata in sede di discussione dell’atto nel Consiglio regionale del 15 ottobre 2019, com’è facile verificare nei verbali della seduta: allora era un grido di allarme a cui l’Assessore rispose che entro 45 giorni sarebbe stata effettuata la conferenza dei servizi per i pareri e si sarebbe potuta svolgere la gara.
Non è avvenuto, ora è troppo tardi per aspettare il project ed è troppo tardi anche per una gara per un nuovo affidamento temporaneo della gestione, per cui non resta che mobilitarsi affinché venga concessa una proroga per una gestione che doveva iniziare a luglio 2019 ed è iniziata solo il 1 ottobre 2019, ma che ha vissuto più di una criticità: per via dell’interruzione delle attività dalla prima settimana di marzo fino al 1 giugno causa Covid prima e per via degli introiti che si sono ridotti a un sesto di quanto renda la struttura a regime, per i tempi e le procedure che impongono un uso ridotto degli impianti poi.
Leggere così di una proroga di soli 3 mesi è assurdo. Tre mesi sono già quelli del ritardo con cui la Regione ha eseguito i lavori, a cui si dovrebbero aggiungere i tre mesi di interruzione e quelli in cui oggi opera la struttura a ritmo ridotto, ma soprattutto non sta nei fatti. Le attività agonistiche, come la pallanuoto che è in A2, ma anche gli abbonamenti per il nuoto, richiedono una programmazione che va ben oltre il termine di tre mesi pensato per la proroga e questo è richiesto anche dai voucher restituiti agli abbonati per il mancato utilizzo durante la pandemia.
Soluzioni alternative e a vantaggio di tutti sarebbero possibili: incontro alla Regione viene infatti il Decreto rilancio che all’art. 206 prevede la rideterminazione delle condizioni di equilibrio finanziario originariamente pattuite. Un’arma in più per l’Ente che può ben procedere a uno slittamento della scadenza che vada ben oltre il termine di tre mesi, ma che soprattutto viene incontro ad almeno due condizioni sostanziali e di merito.
Va precisato che fino alla giornata di martedì scorso, un rapido giro di telefonate mi ha permesso di capire che siamo di fronte a un rimbalzo di competenze tra le strutture, questo quando mancano pochi giorni al termine di scadenza della gestione e non vorrei che dietro questa storia si nascondano interessi politici legati alla vicenda dell’ATI Naiadi 2020, in cui si incrociano dinamiche societarie e interne che tali devono rimanere.
Dunque bisogna mobilitarsi per evitare che le Naiadi tornino di nuovo nell’incubo. Un altro disastro per i lavoratori e le famiglie, ma anche per i fruitori, capace di minare ancora di più la fiducia che gli abruzzesi hanno ricominciato ad avere verso questo impianto storico da quando ha riaperto e che merita di crescere in quanto risorsa a diposizione di tutto il territorio”.