Rifondazione Comunista sostiene la giornata di mobilitazione nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti per domani mercoledì 24 delle lavoratrici e lavoratori delle mense e delle pulizie scolastiche e aziendali. È prevista la manifestazione regionale a Pescara in Piazza Italia dalle 10 alle 12.
«Non basta dire “nessuno resti indietro” –sostiene Corrado Di Sante, segretario provinciale Rifondazione Comunista Pescara– servono azioni concrete: Governo, Regioni e Comuni diano risposte a lavoratori invisibili e fondamentali che rendono possibile ad esempio il servizio mensa nelle nostre scuole in tutta la provincia, in tutta la Regione. La mobilitazione riguarda 80mila lavoratrici e lavoratori in Italia, di cui 39mila delle mense scolastiche e 13mila delle mense aziendali. Rimasti per mesi senza stipendio visto che le imprese appaltatrici dai comuni dopo la chiusura delle scuole non hanno anticipato l’ammortizzatore sociale (FIS) ed ora le settimane di cassa integrazione straordinaria COVID19 sono al termine.
Governo e Inps hanno attivato plurime misure di sostegno, che per i lavoratori si sono rivelate il più delle volte una corsa ad ostacoli, tra requisiti e scadenze. Lavoratori, per la maggior parte donne che accedendo ad un ammortizzatore sociale nazionale sono stati esclusi dai buoni spesa comunali. Lavoratrici che hanno percepito indennità miserrime a causa di contratti di lavoro truffa: finte cooperative, contratti intermittenti, part-time involontari con 2/3 ore giornaliere. Se si vuole davvero tutelare migliaia di lavoratrici e lavoratori le cui condizioni erano precarie già prima del covid19 a causa di contratti indecenti c’è bisogno di estendere e generalizzare il reddito di cittadinanza, una misura unica che tenga tutti insieme e che garantisca un reddito dignitoso per tutti coloro che hanno perso o perderanno il lavoro, per tutti quelli che devono vivere con redditi al di sotto della soglia di povertà.
Inoltre è fondamentale che a settembre le scuole ripartono in sicurezza subito con i servizi mensa, è vergognoso che il servizio mensa inizi normalmente un mese dopo l’avvio delle lezioni lasciando ulteriore tempo i lavoratori senza contratto e senza stipendio. Pochi sanno che i contratti delle mense si interrompono ogni volta che le scuole sono chiuse. Un contratto interrotto vuol dire niente stipendio, niente indennità. Una vergogna per un servizio frutto di un appalto pubblico.
Le economie dei comuni generate dalla mancanza di erogazione del servizio mensa di questi mesi siano destinare al sostegno dei redditi di queste lavoratrici, che svolgendo un servizio pubblico venissero internalizzati, un doppio beneficio per le lavoratrici e per le casse comunali.
I soldi ci sono e vanno messi sui redditi da lavoro. Basta con l’assistenzialismo ai miliardari (lo Stato garantirà 6,3 miliardi ad FCA). Rifondazione ha un altro piano:
- tassare le grandi ricchezze sopra il milione di euro, rendere il fisco equo e colpire l’evasione fiscale;
- battersi in Europa perchè la Bce emetta direttamente, come stanno facendo le banche centrali di tutto il mondo, le grandi risorse indispensabili perché tutti i paesi europei superino la crisi senza le gravi conseguenze economiche, sociali e occupazionali già subite dopo quella del 2008.
Ogni giorno che passo vuol dire gettare intere famiglie nella disperazione. –conclude Di Sante– Governo, Regione e Comuni si muovano, l’emergenza è il lavoro povero, chi un lavoro lo avrebbe anche ma non riesce a viverci».