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Coronavirus: in Abruzzo, un nuovo caso di infezione, muore una donna di Montesilvano – dati aggiornati al 16 giugno

Pescara, 16 giu. – In Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 3280 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, dall’Università di Chieti e dal laboratorio dell’ospedale dell’Aquila.
Rispetto a ieri si registra un aumento di 1 nuovo caso, su un totale di 628 tamponi analizzati (0.1 per cento di positivi sul totale).

67 pazienti (-4 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 3 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 398 (-14 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 457 pazienti deceduti (+ 1 rispetto a ieri). Il decesso è riferito a una 90enne di Montesilvano; 2355 dimessi/guariti (+18 rispetto a ieri, di cui 120 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 2235 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).

Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 468, con una diminuzione di 18 unità rispetto a ieri.
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 92874 test, di cui 86703 sono risultati negativi.
La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti, è legato al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.

Del totale dei casi positivi, 247 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 828 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 1540 alla Asl di Pescara e 665 alla Asl di Teramo.
Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.

Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità.

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