Montesilvano – Alcuni cittadini mostrano foto di file lunghe in alcuni punti, lamentano assembramenti. Paolo Cilli: “la fila scorre e le persone sono distanziate”.
Questa mattina è cominciata la distribuzione di mascherine gratuite a cura del Comune di Montesilvano per i cittadini, rinviata per maltempo la scorsa settimana. In ogni quartiere si sono formate file per prendere il dispositivo. Alcuni cittadini hanno riferito che le file, in alcuni tratti, per alcuni momenti sarebbero risultate lunghe, con troppe persone, e in alcuni casi anche con la presenza di anziani. Un problema che si è presentato in vari punti di distribuzione e documentato ampiamente da molti post di cittadini sui social.
“Alcune persone rinunciano,
altre sono contente di risparmiare qualche euro
per le mascherine” riferisce un signore.
“Abbiamo quasi finito di distribuire le mascherine” al Pala Roma, fa sapere al telefono il consigliere comunale Francesco Di Pasquale, precisando che sono presenti le forze dell’ordine, Carabinieri e Vigili urbani, “la fila scorre e sono distanziati”.
“Non ci aspettavamo tutte queste persone, erano destinate a chi ne necessitava, doveva venire un solo componente a famiglia”. Così il vice sindaco Paolo Cilli, presente in uno dei 6 punti di distribuzione, al Pala Dean Martin. Poteva essere usato altro modo per evitare assembramenti? “Attraverso le poste era troppo dispendioso, ci abbiamo pensato, già sono gratis le mascherine – precisa Cilli – la protezione civile era disponibile alla distribuzione a domicilio ma ci sarebbe voluto molto tempo. Quindi abbiamo pensato a darle direttamente. Forse ci sarebbe stato un altro modo, non era l’unico ma abbiamo optato per questa soluzione, il modo più veloce e pratico”.
“Quanto fatto è un qualcosa in più, servizio non doveroso, non c’è obbligo da parte del comune di dare mascherine”, il sindaco, primo cittadino responsabile della salute e igiene pubblica e cittadina, Ottavio De Martinis, in una video conferenza così si è espresso.
Ha esordito citando una canzone di Antoine, “qualunque cosa fai ti tirano le pietre” e rispondendo ai “gobbi”, che agiscono dietro le quinte di un “teatro”, che ad oggi rimane sono simbolico, ha concluso con una frase di Paulo Cohelo, “il mondo cambia con il tuo esempio e non con la tua opinione”, sottolineando il lavoro svolto dall’amministrazione, comunque doveroso per chi ha vinto le elezioni, e quello di chi opina, comunque, ancora, diritto costituzionale.
Durante la video conferenza ha ammesso che si sono creati assembramenti, “non è altro che un di più di quello che succede ogni giorno davanti ad un supermercato”, e per il sindaco comunque “è andata bene la distribuzione”. Sul numero e la qualità dei dispositivi, “il comune che ha distribuito più mascherine” e “sono della Fater”.
“Se ci sono pecche,
sono del Governo e non del Comune”.
Infine rivolgendosi ai giornali locali, apostrofati come “al servizio dell’opposizione”, ha detto, “non si sono visti per 40 giorni ed ora sono spuntati da ogni dove”.
Le opposizioni, “numero esiguo di mascherine,
la distribuzione poteva esser fatta a casa”
«Evitate gli assembramenti. State in casa. Queste le raccomandazioni continuamente ripetute dal primo cittadino, spesso anche di persona davanti agli ingressi dei supermercati. Addirittura, ha emesso un’ordinanza che vieta le passeggiate all’aperto, in deroga alle disposizioni nazionali, che le consentono. Un’ordinanza che apre profili di responsabilità contabile in caso di applicazione da parte della polizia locale, costretta a massima cautela. Un pasticcio nato dalla fuga in avanti del Sindaco, che offre il pretesto al Prefetto per ribadire i limiti del potere delle autorità locali rispetto alle norme base nazionali sulle limitazioni alle libertà di movimento, confluite nel D.L. n.19/2020». Così intervengono i Gruppi Consiliari Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che aggiungono.
«E ora che fa? Dopo un’ordinanza ingiustificata che avrebbe dovuto concordare con il Prefetto, per verificarne la legittimità – in quanto i correttivi più restrittivi alle disposizioni nazionali sono motivabili solo da ‘aggravamento delle motivazioni scientifiche e sanitarie’ – decide, in netta controtendenza con lo spirito delle sue stesse misure, di adottare quale sistema di assegnazione delle mascherine, l’allestimento di punti di distribuzione in città con il risultato di creare assembramenti del tutto evitabili, esponendo per di più i volontari della protezione civile e soprattutto gli anziani, che dovrebbero essere maggiormente tutelati, a maggiori rischi di contagio».
«Nella mattinata di oggi, con l’impiego dei volontari, sono state distribuite qualche centinaio di mascherine a punto, –commentano Dem e Grillini– un numero di dispositivi talmente esiguo, che con le stesse risorse umane, si sarebbero potuti distribuire con un sistema porta a porta. Sarebbe stato molto più semplice, agevole e sicuro e per di più si sarebbero evitate uscite inutili (quelle che tanto raccomanda il Sindaco). Se i cittadini vengono ‘indotti’ ad uscire e si crea assembramento ‘evitabile’ va bene, se però domani e dopodomani passeggiano sul lungomare a dovuta distanza no. Lungomare sul quale tra l’altro, i ristoranti, per disposizione regionale, con atto di ieri a firma del Governatore Marsilio, oltre al servizio a domicilio autorizzato dal DPCM, possono preparare cibo che i cittadini però non potranno ritirare!»
«Come se non bastasse, sempre seguendo la stessa logica di accentramento, –aggiungono le opposizioni- l’Amministrazione annuncia di riaprire in via sperimentale la vendita dei prodotti agroalimentari concentrandola per quattro giorni a settimana in un unico punto della città, il piazzale di Porto Allegro. Un’idea ‘geniale‘ che induce inevitabilmente a ulteriori spostamenti dei cittadini, sui quali tra l’altro vige il divieto di spostamento per acquisti in zona superiore a un chilometro dalla propria abitazione».
PD e Movimento 5 Stelle infine propongono “Piuttosto dunque che dare sfogo a velleità da sceriffo, proponiamo di bloccare la distribuzione delle mascherine, impiegando da domani le stesse risorse umane per una distribuzione a casa, più confacente alle esigenze del momento. Non basta, per esimersi da responsabilità dire che si tratta di un servizio volontario: volontaria è l’attività della protezione civile, il Sindaco invece è responsabile dell’incolumità pubblica e dunque piuttosto che continuare a fare video di propaganda pensasse a misure e disposizioni per salvaguardare la salute pubblica e definire sensatamente la ripartenza della fase 2, raccordandosi coerentemente con le istituzioni sovraordinate”.