Montesilvano – Corrado Di Sante, segretario provinciale di Prc Pescara era intervenut ol’altro ieri sulla questione della ex discarica di Villa Carmine, sulla messa in sicurezza e bonifica del sito e evidenziando come dei grandi serbatoi per la raccolta del percolato mai utilizzati fossero stati messi all’asta dal comune.
«Quei 6 serbatoio che il comune vende sono il manifesto delle inadempienze, dei ritardi, dello sperpero di denaro pubblico, delle amministrazioni comunali di Montesilvano e della Regione Abruzzo per la mancata messa in sicurezza e bonifica della discarica di Villa Carmine e del sito di bonifica Saline-Alento. Un manifesto alla vergogna e all’inadeguatezza dei politicanti di centrodestra e centrosinistra» aveva tuonato il dirigente di Prc al quale nella giornata di ieri aveve replicato il vicesindaco di Montesilvano Palo Cilli «è necessario ricordare che il Comune di Montesilvano, dall’attuazione del Masterplan, ha perso ogni funzione operativa, amministrativa e logistica su quel sito, le cui competenze sono passate tutte in seno all’Arap, ente strumentale della Regione Abruzzo.» aveva spiegato il vicesindaco con delega all’ambiente e alla sanità. Oggi la contro replica di Di Sante che evidenzia come oggi il comune non gestisca più quel sito grazie a quella che la Regione nel 2011 definì “reiterata inerzia”.
«Quei 6 serbatoio che il comune vende sono il manifesto delle inadempienze, dei ritardi, dello sperpero di denaro pubblico, delle amministrazioni comunali di Montesilvano e della Regione Abruzzo per la mancata messa in sicurezza e bonifica della discarica di Villa Carmine e del sito di bonifica Saline-Alento. Un manifesto alla vergogna e all’inadeguatezza dei politicanti di centrodestra e centrosinistra» aveva tuonato il dirigente di Prc al quale nella giornata di ieri aveve replicato il vicesindaco di Montesilvano Palo Cilli «è necessario ricordare che il Comune di Montesilvano, dall’attuazione del Masterplan, ha perso ogni funzione operativa, amministrativa e logistica su quel sito, le cui competenze sono passate tutte in seno all’Arap, ente strumentale della Regione Abruzzo.» aveva spiegato il vicesindaco con delega all’ambiente e alla sanità. Oggi la contro replica di Di Sante che evidenzia come oggi il comune non gestisca più quel sito grazie a quella che la Regione nel 2011 definì “reiterata inerzia”.
«I cittadini di Montesilvano possono dormire sonni più tranquilli, finalmente “–scrive nella nota di controreplica Corrado Di Sante– il Comune di Montesilvano, dall’attuazione del Masterplan, ha perso ogni funzione operativa, amministrativa e logistica” sulla ex discarica di Villa Carmine. Oggi non ci compete, non ci riguarda è la risposta in sintesi dell’assessore Paolo Cilli, i soliti ignavi.
La verità è che quelle competenze il comune le ha perse per reiterate inadempienze, per sfinimento altro che “meriti da sminuire”, la regione Abruzzo ha commissariato la giunta Cordoma a novembre 2011 per la mancata messa in sicurezza della ex discarica» . E DiSante fornisce uno stralcio tratto dal verbale della conferenza di servizi presso il Ministero dell’ambiente del 6 dicembre 2010.
“Attesa la reiterata inerzia del comune di Montesilvano, […] si richiede alla regione di procedere con la nomina di un commissario ad acta per la realizzazione degli interventi in sostituzione e in danno. […] Il comune di Montesilvano continua a non ottemperare alle priorità della Cenferenza di servizi“
«Il sindaco Ottavio De Martinis e l’assessore Paolo Cilli, –ricorda il segretario Prc– con una casacca diversa da oggi, sedevano in consiglio comunale nelle file della maggioranza di centrodestra bocciata da Ministero dell’ambiente e commisariata dalla regione. Nel mentre Rifondazione Comunista in consiglio comunale e in Regione presentava interrogazioni e incalzava le amministrazioni per la messa in sicurezza.
E qual è lo stato del fiume Saline? Rifondazione non conosce i dati in possesso dal Comune, ma ha letto quelli pubblicati dalla Regione Abruzzo e dall’Arta.
Nel triennio 2015-2017 (ultimi dati disponibili) lo stato ecologico del fiume Saline è stato classificato “scarso” non conforme quindi rispetto all’obiettivo di qualità ecologica “buono” fissato dalla Direttiva 60/2000/CE da raggiungere entro il 2015».
Infine Di Sante concludendo chiede all’assessore Cilli «spieghi perché l’alienazione dei serbatoi è stata sospesa» e lo invita a pubblicare sul sito del comune in apposita sezione tutta la documentazione relativa al sito di bonifica, «cronoprogramma, azioni, dati:la trasparenza dei dati ambientali è sicuramente competenza del comune più grande del Sir Saline Alento».