Montesilvano – Una tempesta di vento eccezionale quella di ieri, con picchi che hanno superato i 60Km orari, ha riversato per tutta la giornata sabbia sul lungomare della città e sulla strada che lo costeggia causando disagi agli autoveicoli in transito e formando delle risacche in prossimità dei marciapiedi.
Da allora da più parti nelle giornate ventose viene evidenziato come la sabbia sulla sede stradale sia aumentata e di come la presenza delle piante prima dello sradicamento fosse servita a contenerlo.
Una querellle che in città si protrae da tempo tra chi minimizza quanto accade nelle giornate di vento, sostenendo che il fenomeno è sempre esistito e chi sostiene il contrario, chiamando in causa l’Amministrazione comunale.
Oggi dopo l’ultima tempesta di sabbia, tornano a battere sull’argomento il comitato cittadino Saline.Marina.Pp1 e i consiglieri di opposizione del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
SMPP1con una diffida al Comune chiede il ripristino della siepe e degli arredi, PD e M5S annunciano una Commissione di garanzia sul progetto di qualificazione previsto per quel tratto di lungomare.
Ripristinare le siepi egli arredi, la diffida al Comune di SMPP1
PD e M5S “annunciamo una Commissione di garanzia sul progetto di riqualificazione”
«Avevamo da diverso tempo annunciato che il mancato ripristino di una barriera frangivento avrebbe creato pericolo di attraversamento della strada per veicoli e pedoni, depauperamento della risorsa sabbia, costi di pulizia periodica del manto stradale e in generale disagio alla collettività. Tuttavia si continua a negare l’evidenza, contravvenendo anche i principi fondamentali della fisica meccanica, uguagliando gli effetti di insabbiamento del manto stradale con e senza barriera.» Così in una nota stampa i consiglieri di opposizione a Montesilvano del PD e del M5S .
Dem e pentastellati nella nota congiunta ricordano come esistano diverse tecniche di ingegneria naturalistica per la realizzazione di barriere frangivento che puntano ad impedire il degrado dell’ecosistema sabbioso, rafforzando le difese dai pericoli che lo minacciano. «Ma siamo troppo lontani dal concetto di protezione del litorale e dal considerare la sabbia come una risorsa. Eppure già il codice della navigazione stabilisce il divieto di asportazione della sabbia anche per modiche quantità, in quanto bene di pubblica utilità. Invece dopo cinque mesi dall’asportazione della siepe e delle cordonature della ciclabile, non si ancora è provveduto ad una soluzione provvisoria a protezione del litorale per la stagione invernale, né tanto meno al ripristino dello stato del luogo con la piantumazione di una siepe frangivento».
«I risultati sono evidenti e insidiano la sicurezza stradale di cui è responsabile l’ente in caso di incidente, con ulteriori aggravi a carico del Comune che già è costretto a sostenere i costi di pulizia periodica del manto» scrivono i consiglieri di opposizione e aggiungono.
«Diversamente, si intende avviare un progetto di riqualificazione che non dà una risposta risolutiva a questa problematica. Progetto del quale sappiamo ben poco, se non una illustrazione grafica, con il rialzamento in quota della sede stradale e della pista ciclabile esistente al fine di ottenere l’intera carreggiata su un unico livello, con la delimitazione del nastro stradale con dissuasori, che però non contrastano di certo il sollevamento della sabbia. Stando all’illustrazione, la nuova pista ciclabile seguirà un tracciato curvilineo sull’arenile. Una deviazione che non comporta alcun beneficio, se non ulteriore stress antropico del tratto dell’arenile per l’incursione della pista. Si pensasse piuttosto ad una deviazione interna alla pineta, che avrebbe una doppia valenza: far godere il ciclista del riparo ombroso e soprattutto scoraggiare cattive frequentazioni, riqualificando indirettamente la pineta.
Stando a quanto ci è stato riferito in Consiglio, i lavori sono stati già appaltati. Tuttavia non abbiamo contezza dei pareri del demanio, della forestale o di altri eventuali enti preposti. Per approfondire l’argomento e avere contezza del progetto, annunciamo una commissione di garanzia sul tema, con l’auspicio di un ripensamento rispetto alla soluzione approcciata.
E’ evidente che non siamo contro una riqualificazione dell’area, tuttavia ci preme che i soldi pubblici siano ben spesi a tutela dei cittadini e a salvaguardia della valenza ambientale del litorale sabbioso».