Chieti – Del Distretto Sanitario di Chieti Scalo, dopo essere stato chiuso nel mese di Novembre e dopo le promesse, da parte del Direttore della Asl Lanciano, Vasto, Chieti, di una ricollocazione in una struttura più idonea, non si vede ancora l’ombra. “Apprendo dai giornali che ci sono delle trattative in corso tra la Asl teatina e Rfi, che potrebbe ospitare il nuovo distretto all’interno della stazione di Chieti scalo”, interviene il consigliere regionale M5S Barbara Stella. “Non capisco come sia possibile tutto questo. Quella proposta era già stata dichiarata non idonea in commissione in seguito all’avviso esplorativo, eppure oggi viene presentata nuovamente come una possibile soluzione, ricorrendo però ad una trattativa privata”.
Continua la pentastellata: “Già non mi era chiaro perché la Asl avesse chiuso il presidio sanitario di Chieti Scalo, creando disagio alla comunità locale, soprattutto a quella anziana, prima di avere in mano una soluzione alternativa. Adesso, alla luce delle ultime notizie, si comprendono meglio quali siano le reali intenzioni. A quanto pare, prima viene creato un problema, poi si cerca di risolverlo con gli interlocutori politici della propria parrocchia, magari trovando una soluzione proprio a ridosso delle elezioni comunali. Di fronte al fallimento dell’avviso pubblico, ora si avvia la trattativa privata, con tanto di riunione con il centrodestra del comune di Chieti e presentando un’alternativa che già era stata dichiarata non idonea. La politica dovrebbe trovare soluzioni per migliorare la vita dei propri cittadini e non creare ulteriori disservizi, in attesa di possibili soluzioni, che comunque allo stato attuale tardano ad arrivare. Mi auguro che la direzione dell’Asl teatina abbia imparato da quanto accaduto e che nelle azioni future pensi prima alle conseguenze delle proprie azioni, evitando di generare nuovi disagi agli utenti”.“I cittadini – conclude – sono stanchi e stufi di questi ‘giochini’, perché nel frattempo sono sempre loro ad essere costretti ad affrontare i disagi provocati da una politica inadeguata. Ho vissuto più di 30 anni allo Scalo, e posso assicurare che la parte bassa della città è sempre stata trattata come l’ultima ruota del carro, ad uso e consumo delle promesse elettorali del politico di turno, ma adesso è arrivato il momento di dare risposte certe ed in tempi brevi”.