Montesilvano – Dopo che il Tribunale di Avellino ha bocciato le tre istanze presentate dalla concessionaria e in attesa dell’esito di oggi, che vede la presentazione da parte del gestore dell’A14 di un’ulteriore relazione con richiesta del dissequestro e di rimozione delle limitazioni e divieti per i mezzi pesanti sul viadotto del Cerrano, con una conferenza stampa, che si è tenuta stamane a Palazzo di Città, il gruppo di opposizione del Comune di Montesilvano, formato dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle è intervenuto sul tema, illustrando una mozione, protocollata venerdì scorso a prima firma della Consigliera PD, Romina Di Costanzo e sottoscritta congiuntamente da tutti i consiglieri dei due gruppi politici, che richiede all’Amministrazione di farsi carico di una serie di azioni volte a limitare il disagio e a garantire sicurezza e salute dei residenti, compresa la coraggiosa scelta di vietare il transito dei mezzi pesanti sulla SS16, se la situazione non dovesse trovare soluzione.
«Da troppo tempo – dichiarano i consiglieri del Fidanza, Saccone, Di Costanzo (PD) insieme a Ballarini e Straccini (M5S) – l’interdizione ai mezzi pesanti del viadotto del Cerrano nel tratto dell’autostrada A14 compreso tra i caselli di Pescara Nord e Pineto con il riversamento degli stessi sulla Statale Adriatica, sta diventando una situazione cronica che da straordinaria rischia di diventare di ordinaria difficoltà.
Traffico che sta incidendo in maniera significativa sul manto stradale dei tratti urbani. Già il Comune di Silvi dove si registra la situazione più drammatica, a causa dello stress da mezzi pesanti, ha subito il deterioramento e la rottura delle tubature idriche a distanza di poche ore».
I consiglieri di opposizione hanno anche evidenziato come nel caso di Montesilvano, la strada statale coincida col centro cittadino, – tanto da denominarsi C.so Umberto – «se non dovesse palesarsi una soluzione, i flussi ingenti potrebbero essere causa di danni inerenti alla manutenzione ‘straordinaria’ di un’arteria principale che sfortunatamente sta svolgendo una funzione di statale in sovraccarico, con conseguenti danni economici anche in termine di bilancio pubblico dell’ente».
«E’ evidente che la situazione sta creando l’esasperazione dei cittadini, –spiegano– costretti a spostarsi in auto per ragioni di lavoro e di studio, ma più in generale sta negando di fatto il diritto alla libera circolazione degli stessi, arrecando un conseguente disagio alle attività economiche e commerciali che registrano un forte calo della clientela, inficiando anche l’imminente stagione turistica, con un calo consiste delle prenotazioni.
Il traffico esagerato di mezzi pesanti rischia di mettere in difficoltà anche la protezione civile, non potendo la stessa garantire adeguata operatività in caso di emergenza (pensiamo ai soccorsi in ambulanza).
Disagi non solo in termini di vivibilità, sicurezza ed economia, ma anche e soprattutto rischio per la salute dei residenti esposti all’aumento dell’inquinamento ambientale da traffico veicolare. La stazione di rilevamento sita nel nostro Comune sulla SS16, altezza Centro Commerciale Cormorano, rileva un IQA (Indice di qualità dell’aria) scadente con livelli di PM10 mediocri, PM2,5 scadenti e i livelli mediocri di benzene.»
In mancanza di una soluzione tempestiva con il MIT, la Regione e il Prefetto, che tenga conto anche della possibilità di spostare il trasporto merci su ferro in corrispondenza della dorsale adriatica disagiata, i consiglieri Dem insieme ai colleghi pentastellati hanno deciso di presentare una mozione che impegna l’Amministrazione a farsi promotore di una richiesta all’ARTA di installazione di un’ulteriore centralina mobile di rilevamento di inquinamento atmosferico per poter monitorare i parametri anche nel tratto più a sud della SS16 a garanzia della salute pubblica. «Nel caso del procrastinarsi della situazione, chiediamo di imporre un divieto di transito di mezzi pesanti sulla SS16 a tutela della sicurezza, dell’incolumità e della salute pubblica, valutando percorsi alternativi più interni. Infine, di concerto con le altre amministrazioni comunali interessate, chiediamo all’Amministrazione di presentare una richiesta di indennizzo rispetto alla quantizzazione dei danni subiti in termini economici, turistici e commerciali nei confronti di Società Autostrade».
«Certamente non è semplice trovare una soluzione a questa complessa questione che rischia di diventare cronica –hanno spiegato– ma è fondamentale che ciascuno operi con impegno nell’interesse di chi rappresenta: bene fanno le associazioni di categoria ad esprimere il loro disagio, bene fa la magistratura rispetto all’azione di sequestro a garanzia dell’incolumità pubblica, ma ci preme che anche il Sindaco operi nell’interesse della sua comunità chiamando a responsabilità la società Autostrade».