Pescara – A pochi mesi di distanza dalla morte di Ettore Spalletti, l’Abruzzo e il modo dell’arte internazionale piangono Franco Summa.
Nato a Pescara nel 1938 si laureò a Roma in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte. Dalla metà degli anni Sessanta aveva sviluppato una ricerca artistica incentrata sul rapporto uomo-ambiente, trovando negli spazi urbani uno specifico campo di intervento.
Dal 1968 questa ricerca lo portò a intervenire con numerose opere ambientali sia temporanee che stabili regalando a molte località del suo Abruzzo opere ineguagliabili. .Nnel 1975 a Città Sant’Angelo abbiamo “Un arcobaleno in fondo alla via” , “Le Parole vivono nella Realtà le Cose nella Mente” a Castel di Sangro nel 1976, nel 1993 lo troviamo nella sua città Pescara, con l’indimenticabile “La Porta del Mare” e poi “Essere” nel 1994, “Laudato sì” nel 2000; a Bolognano nel 2006 con l’elegantissima “La Raccolta”,“Preludio” nel 2006 a Montesilvano.
Nel 1964 su invito di Giulio Carlo Argan, partecipa alla mostra Strutture di Visione di Avezzano (Aq) a questa sono seguite molte altre mostre in Italia e all’estero.
Al suo lavoro si sono interessati, tra gli altri, Giulio Carlo Argan, Manuela Crescentini, Maurizio Fagiolo, Gillo Dorfles, Giuseppe Gatt, Lara Vinca Masini, Alessandro Mendini, Filiberto Menna, Almerico De Angelis, Italo Tomassoni, Claudio Spadoni, Carmelo Strano, Maurizio Vitta, Pierre Restany, Paola Pallottino, Renato Minore, Guglielmo Gigliotti, Silvia Pegoraro, Luciano Marziano, Giorgio Bonomi, Lucia Giardino.
Ha insegnato Discipline Pittoriche al Liceo Artistico, ha tenuto corsi e lezioni nella Facoltà di Architettura di Pescara di Roma nella Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Contemporanea di Siena.
Attivissimo nella sua città natale, nel novembre scorso diede vita allaFondazione Summa, l’intento era di valorizzare la qualità estetica, simbolica, sociale, ma anche psicologica dei luoghi urbani.