giovedì , 21 Novembre 2024

Via Osento, le palazzine dimenticate a 100 metri dal ‘ferro di cavallo’. Pettinari “qui disabili costretti a vivere in tuguri con infiltrazioni d’acqua”

Pescara – «Rancitelli, Via Osento è a 100 metri dal Ferro di cavallo, e qui non è mai venuto nessuno. I fatti parlano più di mille parole: per la manutenzione di queste case la Regione guidata dal centro destra ha stanziato zero euro. Qui vivono disabili costretti a vivere in tuguri con infiltrazioni d’acqua, le case sono visibilmente deturpate e le abitazioni lasciate senza cura e manutenzione da anni e anni. Inoltre, voglio comunicare che per lo sfratto degli abusivi che occupano alloggi Ater la Regione ha stanziato zero euro per annualità 2020/2021.  Ancora una volta parole, passerelle e grandi annunci mediatici, ma di fondi neanche l’ombra.»  Ad affermarlo è il Vice Presidente del Consiglio Domenico Pettinari che questa mattina è tornato a Rancitelli a seguito della richiesta di aiuto di alcuni residenti che abitano a pochi metri dal ferro di cavallo per una conferenza stampa volta ad alzare l’attenzione su quelle situazioni difficili che nel silenzio vengono dimenticate.

 

“La nostra missione è sempre stata quella di dare voce a chi non ha più parole per chiedere aiuto. A chi nonostante le numerose richieste è rimasto inascoltato dalla politica che si ricorda delle periferie solo per chiedere voti. Qui in Via Osento ci sono delle infiltrazioni d’acqua nelle case al piano terra e negli ultimi piani che rendono la salubrità degli appartamenti bassissima. Case in cui vivono anziani e disabili. Tutto questo a pochi metri dal Ferro di Cavallo, ultimamente diventato teatro di numerose passerelle, forse allo scopo di  spostare l’attenzione dai reali problemi:  manutenzione inesistente e gestione delle case Ater fallimentare”.

 

“Ormai da un decennio – afferma ancora Pettinari – mi batto affinché le problematiche dei cittadini delle periferie interessino tutta la città. Abbiamo lavorato sodo affinché i residenti onesti delle case popolari siano visti come tutto il resto dei cittadini pescaresi: abbiamo aiutato i residenti a comunicare tra loro e sono riusciti a mettersi in rete aiutandosi a vicenda, come una comunità. Lo scopo è far sì che il problema di chi vive in via Osento, via Tavo, via Lago di Borgiano sia condiviso anche da chi abita in via Rigopiano o in via Caduti per servizio e che sia il problema di tutta la città, dove ognuno si impegna per far sentire la propria voce. Perché tante voci fanno più rumore di una e forse chi si è sempre girato dall’altra parte, se i cittadini rimangono uniti, non potrà più far finta di non sentire.
Quando c’è stata l’iniziativa in favore della signora Patrizia a cui bruciarono l’auto nel ferro di cavallo, ho visto cittadini che abitano in centro città venire a sostegno della causa. Questa solidarietà non si era mai vista prima e ne andiamo fieri. Peccato che quando il Presidente di Regione e il Sindaco sono andati al Ferro di cavallo, hanno completamente ignorato la Signora Patrizia che ha vissuto quel dramma, senza neanche andare a stringerle la mano. Bisogna essere sempre al fianco di chi denuncia l’illegalità. Una brutta figura istituzionale che i nostri governatori potevano risparmiarsi, visto che la signora è una delle vittime del quartiere che dicono di voler risanare.   Non apprezziamo chi vuole dividere, che siano rappresentanti delle istituzioni o cittadini. Qualcuno nella storia diceva Dividi et impera, a noi questo non piace.
Per questo sono rimasto molto rammaricato nel vedere che questa mattina mentre eravamo a lavoro per denunciare il silenzio sugli alloggi di via Osento, due o tre affiliati di un’associazione di Rancitelli sono venuti a sgridare chi mi ha chiamato. Cittadini che si arrabbiano con cittadini di uno stesso quartiere, un’immagine davvero brutta. Che colpa avrebbero queste persone? Possiamo condannarle se dopo essersi rivolti agli uffici Ater ed essere stati inascoltati hanno deciso di rivolgersi a chi, come me, è nelle periferie da decenni? Credo di no. Io oggi come Vice Presidente del Consiglio in quota all’opposizione del M5S, ho il dovere di ascoltare tutti e di farlo carte alla mano. Chi si rivolge a me non lo fa per avere la bolletta pagata o il favorino nel proprio orticello. Non è questa l’azione politica per cui mi batto da anni. Come opposizione però posso denunciare, chiedere fondi a chi governa e alzare l’attenzione dei media e delle persone affinché, chi ha in mano la Regione, agisca sotto la pressione mediatica. Questa è la mia arma gentile e questo sto facendo. Purtroppo non ho vinto le elezioni e non posso, come invece dovrebbe fare chi governa, risolvere queste situazioni con atti, leggi e stanziamento di fondi. Una cosa è certa se c’è chi pensa che ci siano zone inaccessibili a chi chiede giustizia, si sbaglia. Non mi sono mai fermato e non lo farò certo adesso. Chi chiederà il mio aiuto lo riceverà, continuerò a fare pressione a chi governa oggi come l’ho sempre fatta a chi governava ieri.
Sono un uomo delle istituzioni e questo è il mio dovere”.

Pettinari, alla stampa che chiede un pensiero sull’annuncio della demolizione del Ferro di Cavallo da parte del centro destra risponde “Chi oggi ci governa parla di demolizioni che costeranno milioni di euro pubblici per abbattere case costruite con soldi pubblici, senza però entrare nel cuore della questione: la sola demolizione, ribadisco, senza una vera opera di contrasto alla criminalità e una visione complessiva del problema delle Ater sposterà solo il problema di poche centinaia di metri, come nella vicinissima Via Lago di Capestrano dove ci sono decine di appartamenti popolari vuoti e in abbandono che potrebbero essere occupati. Non si pensa alla mancanza di servizi che non permette al cuore legale delle periferie di riappropriarsi del quartiere, ci sono solo sale slot, più o meno legali, che hanno il dominio degli esercizi commerciali. Ma probabilmente questi annunci si fanno con lo scopo preciso di distogliere l’attenzione dal resto e tenere buoni i cittadini per molto tempo, visto che per procedere all’abbattimento passeranno anni” conclude.

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