SOA: “Sconcerta che il rispetto di norme basilari
venga visto come una vessazione.
Le “vittime” sono gli animali selvatici
non chi pensa allo “spettacolo” e al guadagno”
Questi dati sono raccolti fin dagli anni ’80 in maniera scientifica dagli ornitologi abruzzesi e non solo, in un lavoro di campo che poi viene sottoposto agli altri ricercatori per le numerose pubblicazioni, sia nazionali che internazionali, prodotte in questi anni.
Nei parchi oggi è sempre più facile osservare gli animali in piena libertà, spesso anche senza binocolo. Basta un minimo di educazione e di consapevolezza.
«Sconcerta che dopo tanti anni dall’istituzione delle aree protette, –scrive in una nota Massimo Pellegrini Presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus –davanti a un falconiere dedito ad usare per propri spettacoli animali allevati in cattività, addirittura in maniera irregolare a Rocca Calascio visto che in tanti anni, da quello che leggiamo, non aveva neanche chiesto il permesso e svolto la necessaria Valutazione di Incidenza Ambientale (ed è bastata una segnalazione di volontari per far venire tutti i nodi al pettine), ci sia qualcuno che veda nel sacrosanto diniego dell’ente parco una sorta di vessazione.
Tutto ciò quando in parchi e riserve è vietato per gli umani uscire dai sentieri oppure è obbligatorio portare al guinzaglio il proprio cane ben addestrato proprio per evitare il disturbo della fauna, come orso, camoscio o uccelli che nidificano a terra o che si alimentano. Ricordiamo il rilievo accordato giustamente dalla stampa abruzzese al recente comunicato dell’ente parco d’Abruzzo in cui si chiedeva di non avvicinarsi agli orsi dopo che alcuni orsetti avevano perso la madre costringendo il personale dell’ente parco a cercare di rimediare per giorni, purtroppo non riuscendo a ritrovare uno dei cuccioli.
Figurarsi introdurre a scopo di spettacolo animali, addirittura appartenenti a specie o sottospecie non autoctone, che possono interagire negativamente con specie rarissime protette a livello comunitario. L’associazione scrivente ha individuato la prima coppia italiana di Gracchio corallino, una specie protetta a scala continentale, nidificante in situazione sinantropica a Rocca Calascio nel 1994, oggetto di successiva pubblicazione per l’interesse suscitato (al convegno italiano di ornitologia). Poi, con altre associazioni ed enti, ha monitorato questo sito e uno lì vicino (a parte le coppie nidificanti nelle aree rocciose naturali dei massicci abruzzesi). Una specie a forte rischio, in declino come abbiamo dimostrato all’ultimo convegno di Segovia in Spagna svoltosi ad ottobre scorso organizzato dal CNR spagnolo».
In quel luogo spiegano i coordinatori SOA, nidificano almeno altre tre specie tutelate a livello comunitario (Averla piccola, Calandro e Coturnice). Non si tratta, secondo gli ornitologi tra l’altro, solo di rischio di predazione ma anche del solo disturbo portato in maniera del tutto innaturale.
«La prossima volta, se dovesse passare la “logica” usata dal falconiere, –commenta ancora Pellegrini– chiunque potrebbe ritenere giusto comprare un ghepardo o altri animali per lasciarli scorrazzare per Campo Imperatore. Se qualcuno solleva problemi potrà sempre dire “non l’ho allevato per predare ma solo per fare spettacolo”? Una volta, per dire, ci fu chi propose di portare in una riserva abruzzese i suoi due bisonti per i quali non aveva più spazio nel giardino di casa. È normale che chiunque si svegli possa operare in maniera arbitraria? Per caso non devono esistere regole? Dover rispettare le norme acconsente al vittimismo?
Ricordiamo che la legge sui parchi, la 394/1991, ha tra le finalità principali la “conservazione di specie animali o vegetali…e di processi naturali” come l’interazione preda-predatore tra animali selvatici. Quindi lasciamo stare i gracchi corallini e le aquile reali alle loro evoluzioni in aria, naturali e assolutamente spettacolari. Invitiamo i cittadini che magari non conoscono i cicli naturali a scoprire cosa accade normalmente in natura senza dover ricorrere ad artifizi e rispettando le giuste norme come richiesto dallo stesso ente parco.