Riceviamo e pubblichiamo per esteso l’intervento di Mario Mazzocca, Presidente Associazione ‘Rete Abruzzo’,già Assessore Regionale ad Ambiente ed Ecologia che con una sua riflessione stuzzica l’assessore regionale all’Ambiente, Nicola Campitelli citando il titolo comparso su “Il Messaggero” Abruzzo di oggi che recitava «Più differenziata, niente inceneritori», questo introducendo il report annuale sulla raccolta differenziata presentato ieri dall’assessore regionale all’Ambiente, Nicola Campitelli.
«E mò come la mettiamo con il suo “Capitano”? Salvini, infatti, da qualche tempo incoraggia quasi compulsivamente la costruzione di impianti di incenerimento, arrivando a tirare fuori in modo strumentale (ma và?) i traffici illegali («Lo smaltimento illecito dei rifiuti ce l’hai se i rifiuti non li valorizzi») o ad alimentare le paure («L’emergenza in Sicilia, il rischio di nuove crisi in Campania e a Roma. I rifiuti o li differenzi o li valorizzi o li mangi»).L’Abruzzo, secondo Campitelli, sarebbe dunque «sulla buona strada». L’assessore, però, omette, di riportare almeno tre fatti incontrovertibili:
1. Ciò che lui definisce «trend positivo degli ultimi anni, che dal 2014 ha sempre mostrato il segno più», in realtà si tratta di una vera e propria impennata: nel primo semestre 2018 la percentuale di raccolta differenziata in Abruzzo ha raggiunto il 61,88 per cento (Fig.1), cioè oltre 15 punti in più del 2014 e quasi 6 punti in più rispetto al 2017 e 12 rispetto al 2015. Ricordo, per dovere di cronaca, che nel periodo 2009-2014 (ndr Governo Chiodi) l’aumento non andò oltre un misero 4%.
2. Concordo con Campitelli quando dichiara che «occorre lavorare ancora molto». Omette, però, di fare un seppur timido cenno al lavoro immane svolto – dall’esecutivo regionale, dal sottoscritto e dai propri collaboratori – dal 2014 in poi, lavoro concretizzatosi con il finanziamento e l’attuazione di centinaia di interventi, in buona parte ultimati già alla fine del 2018, grazie ad un investimento (storico per la Regione Abruzzo) di ben 50 milioni di euro. A partire dalla «Rete Regionale del Riciclo», progressivamente costruita dal 2014 con un investimento di 14 milioni di euro e l’attuazione di 71 progetti e la realizzazione di 50 Centri di Raccolta, 8 Piattaforme Ecologiche e 13 Centri del Riuso (Fig.3). Passando alle attività realizzate sul tema della prevenzione ed alle azioni per la riduzione della produzione dei rifiuti, che, in forza del contestuale stanziamento di ulteriori 7 milioni di euro, ha consentito a 69 realtà comunali di realizzare altrettanti progetti disseminati sull’intero territorio regionale (Fig.4). Giungendo al sostegno integrale, con 9 milioni di euro di risorse investite, di 221 progetti degli Enti locali volti ad implementare la Raccolta Differenziata sull’intero territorio regionale (Fig.5).
3. Concordo ancora con l’assessore Campitelli quando dichiara di voler andare «avanti con l’economia circolare». Non so se lo sa, ma questo suo intendimento cozza decisamente con quanto sbandierato ai quattro venti dal suo “Capitano” in occasione delle sue continue e ripetute campagne promozionali pro-inceneritori. Per Salvini, infatti, gli inceneritori «producono utili e ricchezza, non roghi tossici», tanto da auspicarsi la costruzione di «un impianto per ogni provincia». Altro che “economia circolare”».
E mò chi glielo dice al “Capitano”?