“Il Comune di Montesilvano seguirà le nuove disposizioni regionali – afferma il sindaco Ottavio De Martinis -, attraverso la pubblicazione sul sito internet istituzionale degli alloggi popolari morosi al fine di facilitare i gestori delle utenze: luce, acqua e gas, che per legge dovranno interrompere la fornitura, pena l’emissione degli atti di ufficio. A questo punto l’alloggio non potrà essere più agibile perché verranno meno le condizioni igienico sanitarie tanto da applicare la possibilità dello sgombero con un’ordinanza sindacale. Da anni siamo in prima linea nella lotta contro le occupazioni abusive, oggi siamo ad un passo della liberazione di chi si appropria delle abitazioni in maniera illegale. In passato ci sono stati ritardi dettati proprio dalla burocrazia, mi auguro che questa nuova normativa regionali abbrevi i tempi e che la legalità governi in ogni angolo della città, in particolare nei quartieri di edilizia residenziale pubblica”.
“Un’idea pionieristica – afferma il consigliere delegato alle Politiche della casa Marco Forconi – che si colloca nell’ambito della trasparenza amministrativa, culturalmente inserita all’interno della prevenzione dei reati. Le ultime modifiche della legge regionale sull’edilizia popolare in una direzione più legalitaria hanno dato un forte impulso all’attività di contrasto all’abusivismo ma anche i comuni possono dotarsi di strumenti significativi per sostenere tale finalità. Il sindaco De Martinis non è un burocrate, conosce perfettamente la situazione degli alloggi popolari e intraprende tutte quelle idee innovative, che potrebbero dare un apporto significativo nel campo della legalità e della sicurezza urbana. I residenti di via Rimini hanno iniziato a capire che questa amministrazione comunale non ha nessuna voglia di giocare sulla loro pelle: gli sfratti continueranno, conferendo alla periferia della nostra città un indice di vivibilità largamente superiore rispetto al passato”.
L’articolo 36 bis della Legge Regionale del 25 ottobre 1996 n. 96
Al fine di agevolare le società erogatrici nell’adempimento – dice il comma 2 – di quanto previsto al comma 1 dell’articolo 5 sdel d.l. 47/2014, in relazione al divieto di allaciamento ai pubblici servizi per coloro che occupano abusivamente un alloggio ERP senza tiolo, le Ater e i Comuni interessati pubblicano sul proprio sito istituzionale l’elenco degli alloggi ERP oggetto di occupazioni illegali non sanabili. In caso di impossibilità di allaciamento – continua il comma 3 – dei servizi di energia elettrica, di gas e di servizi idrici, ai sensi del presente articolo, trova applicazione quanto disposto dall’art. 26 del d.p.r. 6 giugno 2001n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia) per il venir meno delle condizioni igienico-sanitarie, fatto salvo quanto previsto dal comma 1 – quater dell’articolo 5 del d.l.