«Nei mesi passati –riferiscono i dirigenti PD – il centrodestra ha propagandato a Chieti che si trasferiva tutto a Pescara e a Pescara che si avvantaggiava Chieti. Ad oggi dopo il risultato elettorale, non c è chiarezza da parte del Governo Regionale che preferisce nascondere le carte e non dire nulla.
La questione del Dea funzionale non può e non deve ridursi ai soli termini campanilistici, e la diffida firmata da 600 tra operatori, associazioni e medici dell’ospedale di Pescara per escludere l’ospedale di Chieti dal Dea, ci lascia perplessi e basiti, considerando che si attaccava la precedente giunta regionale di essere filo-pescarese; chiediamo al Sindaco Di Primio quali siano i rapporti con la maggioranza di centrodestra in Regione e con il suo collega sindaco del Comune di Pescara, visto che sono tutti dello stesso partito e coalizione, ma non perdono occasione di tentare di sminuire e attaccare la città di Chieti.
Ribadiamo con forza che il tema del Dea di II livello va affrontato a partire dalle competenze di ciascun ospedale, e per quanto riguarda quello teatino, legato alla facoltà di Medicina di Chieti dell’Università D’Annunzio, ci batteremo con forza affinché il suo ruolo non venga messo in discussione dall’attuale maggioranza di centrodestra. Già la prima decisione di chiudere il Distretto di Chieti Scalo (e non provvisoriamente perché i tempi saranno molto più lunghi di quelli del Comunicato stampa della asl) è stata molto negativa.. e se il buongiorno si vede dal mattino…»