La sicurezza garantita dai vigili del fuoco impegnati quotidianamente a salvare vite e beni nelle tante operazioni di soccorso nelle quali rischiano la propria incolumità non interessa ai governanti impegnati nel rispetto dei vincoli di bilancio senza colpire rendite e profitti e non interessa alle destre che per sicurezza intendono solo la repressione contro migranti, deboli e quelli che lottano per i loro diritti.
Così i vigili del fuoco soffrono da anni condizioni di lavoro insostenibili: carenze di organico, incolumità. Senza tutele. Già, perché i vigili del fuoco, permanenti e volontari, non sono assicurati dall’Inail (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Quindi, il rimborso delle spese mediche, che tocca a loro anticipare, dipende dal riconoscimento, lungo e incerto, della causa di servizio che interviene a distanza di molto tempo, spesso di anni.
Bisogna investire sui Vigili del Fuoco sul piano retributivo, dei mezzi a disposizione e delle assunzioni. L’Italia esce dal declino se restituiamo dignità al pubblico e alla protezione delle cittadine e dei cittadini, se si affrontano le reali emergenze».
Così in una nota stampa Maurizio Acerbo, segretario nazionale, insieme a Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea