Caro Sindaco,
ragioni di diverso segno non mi consentono di garantire con la necessaria continuità, assiduità e efficacia l’impegno legato al mio incarico di Assessore al quale la tua fiducia mi aveva chiamato e che speravo di poter svolgere in un clima di auspicabile serenità. Di qui la mia decisione di rassegnare le dimissioni rimettendo in capo a te le deleghe assegnatemi oltre un anno fa. Il resoconto dell’attività da me svolta e consegnata parimenti nelle tue mani dà conto dello sforzo compiuto in questo lasso di tempo pur in presenza di difficoltà, di ordine finanziario, amministrativo e in carenza assoluta di personale, che non mi hanno consentito di fare meglio e di più.
Nel ringraziarti per la fiducia a suo tempo accordatami ho il piacere di salutarti con immutata stima.
Luigi Ponziani
«A nome di tutto il gruppo consiliare Insieme Possiamo non posso far altro che esprimere il più sentito grazie all’Assessore Ponziani» Ha commentato Andrea Core, capogruppo di Insieme Possiamo. «In questi 15 mesi di amministrazione, il suo punto di vista attento e puntuale e il suo agire amministrativo, seppur tra mille difficoltà nel far ripartire una “macchina” ferma da anni, hanno rappresentato un riferimento imprescindibile per tutti noi. Siamo certi che nei prossimi mesi continueremo insieme, in nuove vesti, il percorso di rafforzamento di un’esperienza vincente, che ha visto in Luigi Ponziani padre nobile e fondatore».
«Prendo atto della decisione, che ho comunque cercato di evitare chiedendo a più riprese all’assessore Ponziani di tornare sui propri passi.» ha rimarcato il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto. «Ringrazio Luigi per tutto ciò che è riuscito a portare a termine in questi 15 mesi di guida dell’assessorato, segnati da un considerevole cambio di passo col più recente passato, dove la Cultura rappresentava un aspetto marginale e non un capitale, un punto cardine da cui ripartire; basti pensare, solo per citare alcune realizzazioni, alla riapertura della Pinacoteca Civica, all’iter per il riutilizzo funzionale del Teatro Romano, che fa registrare un importante progresso, e al rilancio del Premio Teramo per un Racconto inedito. Ringrazio Ponziani anche dall’amicizia che ci ha legati sin dall’inizio della nostra avventura amministrativa e politica e sono certo che, da padre nobile del progetto che ci ha condotti a guidare la città, egli continuerà a non farci mancare il suo prezioso apporto, rimanendo parte viva e irrinunciabile del nostro percorso».
Il resoconto dell’attività svolta dall’assessore Luigi Ponziani, così come lo stesso l’ha redatta e consegnata al Sindaco.
Di qui l’avvio di una proficua collaborazione con la Fondazione Tercas e la predisposizione di un programma, essenziale nella sua concretezza, che consentisse di superare il grave stato di abbandono e talvolta di degrado del patrimonio museale ( chiusura sia del Museo Archeologico che della Pinacoteca, chiusura del Museo del Gatto, della sala Espositiva di Via Nicola Palma e dell’Arca, precarie condizioni della sala Ipogea) e l’insussistenza di qualsiasi attività in ordine alle iniziative culturali (lo stesso Premio Teramo aveva subito una ulteriore stasi con il rischio della sua interruzione). Nella conferenza stampa da me tenuta in Pinacoteca con il Sindaco e la Presidente della Fondazione Tercas in data 24 agosto 2018, ebbi occasione di prospettare le possibili iniziative che si inscrivessero all’interno della linee di indirizzo contenute nel programma elettorale successivamente discusse e approvate dallo stesso Consiglio Comunale, utilizzando le scarse risorse reperite ( circa 30.000 euro, considerato che 5.000 sono stati immediatamente utilizzati per la manifestazione con i Centocellos in collaborazione con l’Assessorato agli eventi).
La richiamata programmazione si è immediatamente scontrata con un ulteriore problema, vale a dire l’assoluta carenza di personale che in questo anno si è ulteriormente aggravata: un funzionario amministrativo e un operatore amministrativo presso l’Ufficio cultura ( su quest’ultimo al momento non è possibile contare fruendo della Legge 151), un funzionario esperto di didattica museale e quattro addetti alla sorveglianza delle istituzioni museali e dei siti archeologici, due dei quali a tempo parziale (18 ore settimanali), successivamente ampliato fino a 30 ore settimanali, una decisione non ancora operante nella pratica per le note lungaggini burocratiche. Si aggiunga che da agosto,in virtù della applicazione della “quota cento”, uno degli operatori museali a tempo pieno è stato posto in quiescenza. Ne è derivato una faticosissima e incerta operatività che ha condizionato oltremodo l’intento programmatorio cui si tendeva. Pur all’interno di questo quadro drammatico ( organizzativo, prima che finanziario) gli obiettivi che erano stati delineati sono stati sostanzialmente anche se faticosamente raggiunti anche se persistono in tutta la loro gravità carenze strutturali che non sono state superate, né realisticamente se ne intravede il superamento.
La prima delle iniziative realizzate è stata la esposizione a partire dal 5 ottobre 2018 di due importanti opere delle civiche raccolte museali ( un Busto di Settimio Severo e una Tavola raffigurante San Bonaventura e San Sebastiano del Maestro dei Polittici Crivelleschi), appartenenti al Museo Archeologico e alla Pinacoteca, che ha consentito all’interno della giornata dedicata alle Fondazioni di origine bancaria, la valorizzazione di opere d’arte altrimenti espunte dalla fruizione pubblica. Un piccolo ma significativo assaggio delle potenzialità insite nel patrimonio d’arte della Città ancora precluso. Nel corso del novembre 2018 si è tenuto un importante ciclo di conferenze che col titolo di “Lezioni di storia” ha richiamato un folto e attento pubblico che ha mostrato di gradire e seguire con evidente partecipazione questo tipo di iniziative. Le conversazioni tenute da studiosi di sicuro affidamento scientifico e culturale sono state le seguenti: Berardo Pio, Teramo diruta. Il conte di Loretello e la distruzione della città nel 1156; Vincenzo Cerulli Irelli, Gli Statuti del 1440 e il Comune teramano; Fausta Gallo, La libertà effimera: il “banchetto patriottico” del 1799; Luciano D’Amico, La rivoluzione dei trasporti: 1884: l’arrivo della ferrovia a Teramo. Attualmente si sta lavorando alla organizzazione del 2° Ciclo di Lezioni di storia che affronterà sia temi storiografici più generali che argomenti legati alla storia cittadina e regionale. E’ prevista la presenza di autorevoli studiosi quali i proff. Paolo Macry, Giovanni Sabbatucci, Enzo Fimiani e Rosalba D’Onofrio. Nell’ambito delle azioni tese alla riapertura della Pinacoteca, in data 6 dicembre 2018, si è provveduto a recuperare al patrimonio cittadino una importantissima opera d’arte che per incuria e colpevole disattenzione prolungatesi per ben 11 anni, rischiava di non tornare più in possesso della Pinacoteca Civica. Ci si riferisce al Polittico di Giacomo da Campli che, dato in prestito nel 2007, era stato “dimenticato” in un deposito della Soprintendenza di Celano e addirittura veniva reclamato in proprietà dal parroco e dalla comunità di Campli. Opera tra le più ragguardevoli delle nostre collezioni ( peraltro di ingente valore venale), posseduta fin dalla nascita ottocentesca delle raccolte museale cittadine, che finalmente è tornata a impreziosire la Pinacoteca Civica grazie anche al contributo di mecenati privati.
Manifestazione di grande rilevanza è stata il 21 Dicembre 2018 la riapertura della Pinacoteca che si è svolta in una cornice di grande partecipazione civile e ha visto coinvolte la Soprintendenza d’Abruzzo e la Fondazione Tercas ( e l’intervento di altri numerosi mecenati privati dei quali va sottolineato il civismo) la cui collaborazione ha consentito il migliore dei risultati. L’affidamento della curatela scientifica al Prof. Stefano Papetti e il coinvolgimento di personale specializzato ( un restauratore e uno storico dell’arte) e l’abnegazione dello scarsissimo ma motivato personale a disposizione ha fatto sì che la manifestazione avesse un successo lusinghiero. La riapertura al pubblico, avvenuta dopo due anni e mezzo di chiusura e il disallestimento delle collezioni d’arte, ha finito per rappresentare, sotto il profilo metodologico e sotto il profilo mediatico, il primo sostanziale segnale di recupero di quella “normalità” culturale da troppo tempo perduta. In assenza del Museo Archeologico ancora chiuso per sisma, la Pinacoteca ( aperta al pubblico, nonostante le richiamate carenze di personale, dal lunedì al sabato) costituisce al momento punto di riferimento di un’azione culturale che si intende prolungare nel tempo arricchendola di ulteriori richiami e suggestioni. Per il Museo Archeologico ( il cui edificio non è stato annoverato incomprensibilmente, per decisione commissariale, tra le opere pubbliche da sottoporre a restauro nel corso del 2019), solo ora, a settembre, si è proceduto alla messa in salvaguardia del materiale archeologico; azione questa propedeutica all’affidamento alla ditta vincitrice della gara di appalto della messa in sicurezza dell’intero edificio che sarebbe dovuta avvenire fin dai mesi successivi agli eventi sismici di tre anni fa ma inspiegabilmente mai posta in essere. Nell’ambito della Giornata della memoria questo Assessorato, in collaborazione con l’istituto di Storia Contemporanea di Ascoli Piceno e l’Istituto di studi superiori “Dèlfico-Montauti”, ha organizzato il 23 gennaio 2019 un doppio incontro riservato a studenti e cittadini sui temi della legislazione razziale con la partecipazione del Sindaco di Teramo, del vice Presidente della Associazione Aned e del Dott. Costantino Di Sante che ha presentato anche il volume da lui curato, Criminali del campo di concentramento di Bolzano, dialogando con chi scrive e con l’Ass. Marroni. Nel corso del febbraio 2019 è stata bandita la 45° edizione del Premio Teramo che è stato arricchito di una sezione speciale dedicata alle raccolte di racconti editi e alla introduzione, per questo specifico premio, di una giuria popolare che vede coinvolti studenti delle scuole superiori segnalati dai dirigenti scolastici di tutta la Provincia, e lettori “forti” indicati dalle librerie di Teramo, Giulianova e Roseto e dalla Biblioteca “Dèlfico”. A corredo e ampliamento delle tematiche dedicate al racconto e alla narrativa in genere si è inteso sviluppare una serie di iniziative (Incontri letterari. Aspettando il Premio Teramo) che hanno avuto la seguente cadenza: 13 aprile 2019, presentazione del romanzo di Luisa Franchi dell’Orto, Nailé la straniera ( con Raffaella Morselli, Maria Cristina Marroni e Luigi Ponziani); 15 aprile 2019 Conversazione su Storie e racconti di Luigi Malerba, con Anna Lapenna Malerba, Andrea Gialloreto e Simone Gambacorta; 22 maggio 2019, Manifestazione Giammario Sgattoni e il Premio Teramo, con l’intervento di Renato Minore, Antimo Amore, Luigi Ponziani e letture di brani a cura di Spazio Tre; 14 giugno 2019, Perché leggere, perché scrivere, incontro con lo scrittore Andrea Carraro e l’intervento di Simone Gambacorta ( tenutosi a Colleatterrato a significare la volontà di far uscire dai tradizionali confini fisici e culturali iniziative dedicate al libro e alla lettura). In data 3 luglio si è tenuta la cerimonia ( svolta con larga partecipazione di pubblico all’aperto, in Largo S. Matteo) dedicata alla premiazione della Sezione speciale che, in base alle scelte compiute dalla Giuria popolare, ha designato vincitrice la raccolta di racconti di Antonio De Benedetti, Quel giorno quell’anno ( Milano, Solferino, 2018).
Al momento sono in cantiere altre tre iniziative che si svolgeranno nel mese di ottobre ( 1° Ottobre, presentazione del volume di S. Gerbi, Ebrei riluttanti, 10 Ottobre, Incontro con G. Di Iacovo, Le dimensioni della scrittura narrativa. Scrivere racconti. Scrivere romanzi, 25 Ottobre Incontro con Alessio Romano, Come si scrive un racconto) . La cerimonia conclusiva di premiazione che, presumibilmente, dovrebbe tenersi al fine novembre, sempre che la Giuria faccia in tempo a leggere e valutare gli elaborati pervenuti che, per carenza di personale, sono stati scansiti e ripartiti tra i giurati con grave ritardo per carenza di personale. In occasione delle festività civili e religiose cadenti tra il 20 aprile e il 5 maggio 2019, si è proceduto alle aperture straordinarie della Pinacoteca Civica e del Sito Archeologico di S. Anna a segnalare,pur nella perdurante scarsità di personale, la volontà di ampliare l’offerta culturale in periodi nei quali maggiore è l’affluenza di visitatori in città. Il registro delle presenza dà conto dell’interesse e delle presenze registratesi in questo periodo. Il 18 maggio 2019, nell’ambito della Notte europea dei Musei, la Pinacoteca Civica, anche in questa occasione in collaborazione con la Fondazione Tercas, ha ampliate il suo orario di apertura fino alle 23 arricchendo l’offerta culturale con la installazione in una delle Sale espositive di un’opera d’arte di un artista contemporaneo, Marco Appicciafuoco, Light flowers , ad “incontrare” le collezioni tradizionali della Pinacoteca. Anche in questo caso la Pinacoteca ha visto una numerosa presenza di visitatori fino a tarda sera ( la stessa chiusura è stata posticipata alle 23,30) Nel’ambito della manifestazioni legate alla rassegna Donne summer che si è svolta dal 14 al 30 giugno c.a. il Polo Museale ha provveduto all’apertura straordinaria del Museo del Gatto (14 giugno) e del sito archeologico di S. Anna ( dalle 19 alle 22,30 ) in concomitanza con tutta una serie di manifestazioni che si sono svolte nel contiguo e omonimo Largo .
Corre l’obbligo a riguardo rimarcare che il prolungamento dell’apertura fino ad ore notturne ha evidenziato lo stato pietoso della illuminazione del sito che solo ora , in concomitanza delle Giornate europee del patrimonio ( 21 settembre) è stato possibile superare. Restano da compiere interventi non più procrastinabili sulle vetrate alcune delle quali da anni rotte e mai risistemate e sulla copertura che presenta danneggiamenti. Tra febbraio e giugno del corrente anno si è sviluppata, seppure con ritardi dovuti a ragioni burocratico-amministrative, la tradizionale attività didattica del Polo Museale che si è rivolta a studenti e insegnanti di ogni ordine e grado sulla base di una affollata iniziativa di presentazione, svoltasi l’8 ottobre 2018 nella sala Ipogea, nel corso della quale è stata illustrata a Dirigenti scolastici e insegnanti l’offerta formativa ( Ritratto di Città) per l’anno scolastico 2018-2019. Uno dei risultati ( almeno il più visibile) di questa intensa attività educativa e formativa è stata la giornata del 31 maggio 2019 nel corso della quale una folla di piccole ma agguerrite guide ha illustrato a cittadini e amministratori i risultati dei loro studi e approfondimenti fungendo da “ciceroni” in siti di particolare pregio archeologico, artistico e architettonico della Città.
Non va sottaciuto anche il definitivo recupero funzionale , avvenuto solo nell’Aprile 2019, dell’Arca, Laboratorio per le arti contemporanee che proprio in questi giorni si sta dotando, utilizzando esclusivamente somme detratte dal pur striminzito budget di settore, anche di un impianto di amplificazione più consono alle esigenze di fruizione pubblica del luogo. Né va dimenticato che finalmente, a breve,( dopo lunghissime e faticosissime lungaggini burocratico-amministrative) si potrà insediare il Comitato Scientifico . Lo stesso Comitato formato dai Proff. Massimo Fusillo, Università di L’Aquila, Emiliano Dante, Università di L’Aquila, Umberto Palestini, Direttore Accademia Belle Arti di Urbino, Silvio Araclio, Regista e operatore culturale avrà la possibilità di tenere una prima riunione operativa per avviare un’attività di programmazione de L’Arca fin dal corrente anno. Altro luogo che si sta restituendo alla pubblica fruizione è la Sala Espositiva di Via Nicola Palma, dove sono stati effettuati ( purtroppo con tempi troppo lunghi: ben nove mesi!) interventi di tinteggiatura, è stata risistemata la centralina elettrica, collocati gli estintori e, finalmente, ( alla luce delle prescrizioni dell’Ing. Responsabile per la sicurezza) si è provveduto al montaggio di due ventole nei bagni; è ancora da sistemare invece una grondaia che si spera possa essere riparata nell’ambito della attività di quella che dovrebbe essere normale manutenzione .
Ne consegue che a breve, in assenza di ulteriori ragioni ostative di carattere tecnico , si potrà procedere ad una prima calendarizzazione delle richieste espositive nel frattempo pervenute. Per quanto riguarda la Toponomastica il Consiglio Comunale ha provveduto ad approvare la istituzione di una Commissione permanente e il relativo Regolamento sulla cui base si è proceduto alla pubblicazione di un Avviso volto a individuare le personalità interessate a far parte, a titolo gratuito, della Commissione in qualità di esperti. Non appena le forze politiche presenti in Consiglio avranno scelto nel proprio seno i due rappresentanti che andranno a comporre la Commissione e il Sindaco avrà designato, tra coloro che hanno avanzato domanda, i cinque esperti , la Commissione potrà insediarsi e avviare i propri lavori. Non è da sottacere inoltre l’importante accordo intervenuto ai primi di agosto tra il Comune di Teramo, la Fondazione Tercas, la Soprintendenza archeologica d’Abruzzo e i Signori Savini con la firma di una Convenzione che stabilisce per la prima volta impegni e tempi di realizzazione per il recupero e la fruizione pubblica del Mosaico del Leone, opera d’arte di epoca romana che da un quindicennio versa in non ottimali condizioni di conservazione e soprattutto è preclusa al pubblico. Per la prima volta, uscendo dai soliti e generici appelli, ciascuno dei contraenti si è impegnato concretamente a: finanziare l’opera, progettarne e curarne il restauro, gestirne la fruizione pubblica all’interno di un percorso museale, garantire che un bene privato sia valorizzato come pubblico bene. In queste settimane,infine, si sta ultimando faticosamente ( la carenza di personale non ha consentito tempi diversi) il Bando di gara riguardante l’affidamento dei servizi museali aggiuntivi. A riguardo, compatibilmente con le difficoltà amministrative di cui il settore soffre e già richiamate, si spera di bandire la gara nel più breve tempo possibile onde risolvere sostanzialmente, sperabilmente a partire dal prossimo mese di novembre, la grave carenza di personale dedito alla sorveglianza e accoglienza dei siti museali cittadini, affidando altresì alla ditta vincitrice quei servizi di corredo ( compresi quelli didattici) capaci di svincolare gli stremati uffici da tutta una serie di incombenze dalle quali al momento sono assorbiti e fuorviati.
Nel corso del corrente mese di settembre la Giunta ha deliberato il progetto volto alla realizzazione del ciclo di incontri d’arte denominato “La Pinacoteca si racconta”. L’iniziativa, che si avvale della direzione del Prof. Stefano Papetti che ha curato il riallestimento della Pinacoteca Civica, prevede una serie di otto conferenze, tenute da affermati studiosi, aperte al pubblico, dedicate ad artisti, temi e opere che sono parte del patrimonio artistico del Polo Museale. Compatibilmente con le procedure amministrative si prevede che le conferenze potranno tenersi a partire dal mese di novembre e concludersi nei primi mesi del 2020. Infine, a partire dal 9 settembre, sono iniziati i lavori ( finanziati attraverso i risicati fondi in disponibilità dell’Assessorato) per la sistemazione definitiva dei reperti archeologici del Museo “Savini”. Sotto la guida della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo e la sorveglianza del personale del Polo Museale, la ditta incaricata ha proceduto all’inscatolamento dei reperti, al loro trasferimento in luoghi sicuri dell’edificio e alla loro sistemazione in apposite scaffalature. Contestualmente si è provveduto alla messa in salvaguardia della grande tempera opera di Gennaro della Monica, Bruto che condanna i propri figli, sita nella sala S. Carlo dello stesso edificio che ospita il Museo.
Nell’occasione sono stati anche spostati nei locali di pian terreno del Museo appositamente allestiti per la bisogna i reperti archeologici provenienti da vari scavi nel territorio teramano che oltre un ventennio fa erano stati sistemati alla rinfusa in locali siti a Porta Romana, oggi della ASL, nel frattempo divenuti fatiscenti e a rischio crolli. L’operazione di recupero ha consentito di verificare per la prima volta la consistenza e il valore dei reperti molti dei quali saranno risistemati appena possibile nei siti di provenienza e nel nuovo allestimento del Museo Archeologico. Gli interventi appena ultimati sono stati propedeutici alla messa in sicurezza dell’intero stabile ( purtroppo solo a tre anni dal sisma) ad opera della Ditta vincitrice della gara di appalto espletata fin dal novembre 2019.