Ortona. La Tombesi si accinge ad affrontare la sua seconda stagione in A2 dopo il secondo posto dello scorso anno. Nuovamente inserito nel girone B, assieme alla solita nutrita pattuglia di squadre laziali e a compagini campane e marchigiane, il team ortonese è chiamato ad affrontare un primo turno difficile, contro la Lazio di mister Chilelli. Appena retrocessi dalla massima serie, i biancocelesti nutrono più che giustificate ambizioni di immediata risalita e giungono a Ortona per cercare, com’è ovvio che sia, i tre punti. Dall’altro lato, però, la Tombesi è decisa quest’anno a far sì che il pallazzetto di casa torni ad essere un fortino inespugnabile, autentico punto di forza fino a due stagioni fa. Mancherà solo l’infortunato Davide Putano, per il resto tutti a disposizione di mister Marzuoli, compreso il vicecapitano Rafael Adami:
«Sarà una partita molto dura, contro un avversario giovane ma allo stesso tempo esperto e con ottime individualità. Sono forti e verranno qui per vincere, ma noi siamo pronti, abbiamo lavorato bene sia dal punto di vista fisico che tecnico-tattico. Poi giochiamo in casa, e il nostro campo deve tornare ad essere un grosso vantaggio per noi in questa stagione. Abbiamo inoltre una grandissima voglia di riscatto dopo l’eminazione dalla Coppa della Divisione: eravamo avanti 3-0 fino a un minuto e mezzo dalla fine, probabilmente abbiamo pensato che la partita fosse già chiusa e, quando abbiamo subito il primo gol, complici anche i cinque falli commessi, non abbiamo avuto la lucidità di riprendere in mano la partita, e neanche la fortuna ci ha dato una mano. Ma domani vogliamo dimostrare che la Tombesi è un’altra. Per me personalmente non sarà una gara come tutte le altre: solo la mia famiglia sa quanto ho sofferto negli ultimi cinque mesi, da quando l’infortunio mi ha impedito di finire la scorsa stagione e mi ha costretto a tanto lavoro di recupero quest’estate. La mia priorità per questa stagione è stare bene e tornare a dare il massimo per la Tombesi e per Ortona, verso le quali mi sento molto legato. Da quest’anno poi mi occupo anche di allenare i bambini della Scuola calcio e ciò mi fa sentire ancora più parte di questa famiglia, oltre a segnare il primo passo di una carriera che mi piacerebbe continuare, una volta che avrò smesso. Per il momento però ci sono ancora tante gare da giocare e domani ci tengo molto a ricominciare con una vittoria».