Mascia evidenzia come a seguito dei lavori si creerà in questo modo un sistema equilibrato di divisione tra le acque del mare e quelle del fiume che dovrebbe, intanto, migliorare lo stato delle acque litoranee e poi limitare le possibilità di esondazioni e straripamenti del Pescara.
Per entrare definitivamente a regime si dovrà però attendere la conclusione dell’ulteriore fase che, finanziata per 16 milioni di euro con fondi Cipe Ambiente, prevede il completamento del Molo Nord e l’inizio dei lavori della darsena commerciale.
Per quanto riguarda il molo guardiano Nord, il soggetto attuatore è l’Arap che ora potrà procedere alla gara per la stazione appaltante.
“Conclusi tutti gli interventi – sottolinea l’assessore Mascia – il porto di Pescara avrà una nuova configurazione strutturale, con una maggiore proiezione verso il mare, grazie al prolungamento dei moli guardiani che devieranno le acque fluviali e le accompagneranno al largo oltre la diga foranea. Questo ci consentirà di avere nuovi bacini che consentiranno di riattivare i collegamenti con l’altra sponda dell’Adriatico e che in futuro potranno ospitare anche navi da crociera”.
Già la realizzazione della barriera soffolta consente di impedire la miscelazione delle sabbie marine con i sedimenti trasportati dal fiume, una miscela che doveva essere dragata e poi smaltita come rifiuto, con relativi costi. “Ora invece – chiarisce Albore Mascia – si creerà un deposito di sabbie marine utili e compatibili con il ripascimento di tratti di costa soggetti a erosione”.