“Grazie ai componenti del Teatro per aver messo su la nuova Stagione Lirica – ha esordito il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – grazie al maestro Montebello per la prima delle due opere in scena e grazie al direttore amministrativo Di Martino che anche quest’anno ci ha consentito con il suo fare di ragioniere dello Stato di non andare troppo oltre i limiti dei record di apnea. Una considerazione su quello che è lo stato di salute del nostro Teatro: riproporre la stagione lirica potrebbe apparire cosa scontata, non lo è di questi tempi, non lo è per questo Teatro e per molti Teatri italiani perché oggi più che mai si avverte il peso della dimensione economica per poter fare un prodotto di qualità all’interno del Teatro italiano. Una condizione quella del Marrucino che ci fa avere una postura non prepotente ma sicuramente soddisfatta di chi sa di aver fatto bene in questi anni perché ci ha visto recuperare una situazione che ci vedeva con qualche difficoltà in più rispetto al riconoscimento del Ministero. Abbiamo migliorato la condizione attraverso una serie di collaborazioni che hanno arricchito senza dubbio il nostro Teatro così come il nostro Teatro ha arricchito chi ha collaborato alle coproduzioni. Importantissimo risultato è il fatto che il Teatro Marrucino sarà protagonista di u’opera, cioè esporteremo le nostre produzioni e lo faremo in favore del Teatro di Foggia. Quindi un po’ di tempo fa è iniziato quel percorso qualche anno fa di recupero della forza di capacità prduttiva di questo Teatro e oggi iniziamo a raccoglierne i frutti con una continuità nella produzione teatrale con il riconoscimento fuori dalle nostre mura di ciò che è stato prodotto all’interno di questo Teatro sotto il profilo artistico. La qualità della gestione di questo Teatro ha consentito che anche la parte artistica fosse alta. Io sono soddisfatto, questa è la mia ultima stagione da sindaco, mi viene in mente che dieci anni fa, quando abbiamo iniziato questa avventura, l’abbiamo iniziata con mille avversità e con tantissimi problemi”.
Il 13 ottobre 2019 alle ore 17.30 andrà in scena “La strada” di Nino Rota e “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo. Il balletto composto da Nino Rota, rappresentato la prima volta nel 1967 alla Scala di Milano e i cui interpreti furono Carla Fracci, Mario Pistoni e Aldo Santambrogio, vedrà a Chieti le coreografie dei Maestri Annamaria Perilli e Paolo La Rovere e i ballerini dell’Associazione Dimensione Danza. Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, in scena per festeggiare i 150 anni della morte del compositore e rappresentata la prima volta nel 1892 al Teatro Verme di Milano sotto la direzione di Arturo Toscanini vedrà sul palco del Marrucino il soprano Roberta Salvati nel ruolo di Nedda dopo i recenti successi alla Scala e il coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo 2 di Chieti diretto dal maestro Christian Starinieri.
Il 13 e 15 dicembre ore 20.30 e 17.30 sarà la volta di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. La regia sarà affidata al maestro Giandomenico Vaccari, figura di spicco del panorama musicale e culturale.
I biglietti per gli spettacoli saranno in vendita a partire da lunedì 23 settembre. Riduzioni saranno applicate agli under 25, agli over 65 e ai gruppi. Le prove generali saranno aperte agli studenti delle scuole della provincia di Chieti, Pescara, L’Aquila e Teramo.
“Non possiamo pensare di produrre due capolavori della storia in maniera completamente autonoma – ha sottolineato il direttore artistico della Deputazione Teatrale Teatro Marrucino, Ettore Pellegrino – i nomi più importanti sono in locandina, le collaborazioni importanti sono con tutte le forze di questa regione come l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, compagini di musicisti, scenografi, sarà una stagione all’insegna della collaborazione. ‘Pagliacci’ cade a cento anni dalla morte di Ruggero Leoncavallo, io ho avuto una grande esperienza qualche anno fa, sono stato in giuria ad un Premio intitolato a lui, ho ascoltato grandissime voci ed avremo un grandissimo tenore, invito tutti a venire al Teatro perché veramente ne vale la pena. Rigoletto grande opera verdiana, è un’opera che raccoglie tutte le eccellenze regionali perché è un’opera veramente amata in tutto il nostro territorio. L’aumento dei proventi da parte dello Stato è un segnale di riconoscimento dell’attività artistica che il Teatro sta svolgendo sul territorio, devo ringraziare veramente la Deputazione Teatrale, i consiglieri ed il mio direttore amministrativo per il loro lavoro serrato. La Lirica a L’Aquila spero che ci sia presto e che gli amministratori aquilani mi possano dare una buca anche di 45 persone perché in quel caso possiamo fare anche le recite in replica, una Lirica costa tantissimi soldi, pensare di farla con degli incassi sarebbe impossibile non solo da noi, anche alla Scala”.