Alcuni giorni fa sono state riportate dai quotidiani locali le dichiarazioni del Sindaco Ottavio De Martinis in merito alla decisione, da parte dell’amministrazione di Montesilvano, di lavorare ad un nuovo PRG, sul tema proponendo un modo diverso di progettare la città del futuro interviene il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.
«Noi siamo sempre favorevoli a ripensare un piano urbanistico con un modello nuovo di città, che tenga conto della conformità del territorio, delle sue potenzialità ma anche delle sue fragilità.
La frase “consumo del suolo zero spesso usata in campagna elettorale,ma senza nessun riscontro, deve essere l’input da cui partire, deve diventare un obiettivo, da raggiungere attraverso una scelta politica con lo scopo di favorire gli interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana» commentano i rappresentanti in Consiglio comunale dei 5 Stelle evidenziando come questa decisione dell’amministrazione comunale permetta anche di poter cominciare un nuovo percorso nell’ambito delle scelte da fare per la realizzazione del piano urbanistico. «Un percorso che parte da una visione più democratica della macchina amministrativa e che coinvolge tutti i cittadini interessati. La famosa urbanistica partecipata che è una piacevole realtà in tante città ormai».
Per i consiglieri pentastellati è importante rendere i cittadini partecipi e quindi anche responsabili delle scelte che riguardano il territorio, il paesaggio,l’ambiente, la sostenibilità e anche la salute. «Per valorizzare e trasformare la città in un luogo che sia in armonia con i cittadini e che rispetti il loro bisogno di sicurezza e di condivisione degli spazi.
Auspichiamo quindi –aggiungono– che il Sindaco De Martinis e l’assessore all’urbanistica Aliano non si lascino sfuggire questa occasione, che si possa al più presto cominciare con gli incontri tra istituzioni e cittadinanza, rendere partecipi semplici cittadini, associazioni, studenti, volontariato, ordini professionali, società civile.
Un laboratorio di confronto che coinvolge la cittadinanza, non può che portare un vantaggio nelle scelte di trasformazione dei luoghi in cui i cittadini stessi vivono e si confrontano ogni giorno».