A organizzare il flashmob come si legge sull’header del poster, la Regione Abruzzo, la Provincia di Pescara, i comuni di Pescara e Chieti, la commissione regionale pari opportunità – tutti in mano alla destra.
«Indicono un flash mob su un’inchiesta ancora in corso. –commenta Acerbo chiedendo –Non erano garantisti questi signori su tangenti, mafie, malaffare?
L’uso dell’immagine – le scarpine bianche – e l’hashtag “giù le mani dai bambini” la dicono lunga sulla spegiudicatezza con cui si sta sviluppando una campagna politica morbosa.
Viene indicato un pericolo infondato: qualcuno sta dimenticando Bibbiano? Non c’è un’inchiesta in corso?
La destra non solo strumentalizza i bambini ma gli stessi enti locali che invece di promuovere occasioni di approfondimento e dibattito su temi così delicati vengono usati per indire manifestazioni.
Questa è la locandina di un film horror».