sabato , 23 Novembre 2024

Maltempo: dopo la tempesta, polemiche e unanime richiesta dello stato di calamità naturale

Una giornata da dimenticare quella di ieri. L’Abruzzo costiero è stato colpito da una tempesta  che resterà nella memoria di molti. Tantissimi i danni dal termano al vastese, provocati dai chicchi di grandine che in alcune zone hanno raggiunto le dimensioni di un’arancia, auto ammaccate e vetri sfondati, tegole rotte e danni alle coltivazioni.
A Pescara la grandinata ha ferito 20 persone. Innumerevoli poi gli allagamenti dovuti allo smottamento di acqua e fango riversati dalle colline verso le pianure e il mare. I sotterranei e il parcheggio dell’ospedale si sono allagati, molte le macchine rimaste sommerse, scene da brividi in via di Sotto dove un’automobile con il guidatore è stata trascinata dalla furia delle acque per molti metri.
A Montesilvano un fiume di fango si è riversato sulla via Vestina, garage e scantinati a farne le spese. In città si è riproposto il vecchio disagio dei sottopassi allagati e il lungomare è stato chiuso al traffico per permettere gli interventi della Protezione civile in soccorso agli abitanti delle traverse.
Polemiche per la mancata comunicazione dell’allerta meteo e per i tempi di apertura del C.o.c. a Pescara e Montesilvano, nel capoluogo il sindaco Masci lo ha attivato alle 14.00 a Montesilvano il sindaco De Martinis alle 15.00.

Alle 17,30 il cielo era sereno.

 

 

Di Sante e Fars (PRC) “dichiarino subito stato di emergenza e calamità naturale”

«Il sindaco Carlo Masci è impegnato a litigare con la Lega per le deleghe degli assessori e nel frattempo Pescara viene “bombardata” dalla grandine. Il centrodestra al governo ha mal di pancia un po’ ovunque, la Lega cerca poltrone e tralasciano l’emergenza meteo.Bisognerà attendere il tardo pomeriggio per l’attivazione dei Centri operativi comunali intanto come da foto che alleghiamo,

alle 15,35 le homepage dei siti istituzionali del comune di Pescara e Montesilvano, non riportavano alcuna comunicazione in merito all’allerta meteo e niente di niente su situazione di strade, divieti, raccomandazioni. Forse siamo “vecchi” e per avere informazioni cerchiamo sui siti istituzionali, invece di chiedere l’amicizia al consigliere o all’assessore (se esiste) di turno. Questa è la politica al tempo dei clientes. Tempi nuovi? No siamo tornati alle pratiche dell’antica Roma, non più cittadini ma sudditi.

Comuni e regione Abruzzo dichiarino e facciano richiesta dello stato di emergenza e dello stato di calamità, in modo da consentire a cittadini, commercianti, imprese e agricoltori di essere almeno risarciti per i danni subiti.

Ma non basta è necessario un cambiamento radicale, bisogna cambiare sistema se non si vuole che il clima cambi in peggio e distrugga le nostre vite o le renda sempre più complicate e costose. Tutte le agenzie Onu e gli studi affermano che il tempo sta per scadere. Pescara, Montesilvano e la maggior parte dei comuni costieri sempre più spesso finiscono in poche ore sott’acqua, colpiti da grandine e vento , tanti danni e strade che si trasformano in fiumi di acqua e fango. Gli eventi eccezionali stanno diventando la regola. Ridicolo chi nega o ignora il cambiamento climatico in atto. Ridicola l’attuale classe politica di centrodestra e centrosinistra impreparata e ancorata a modelli sviluppisti. La messa in sicurezza del territorio è l’unica grande opera necessaria e urgente, tutte le altre “grandi opere” servono per ingrassare i padroni del cemento e le mafie».
Così Marco Fars, segretario regionale Rifondazione Comunista insieme al segretario provinciale di Rifondazione Comunista Corrado Di Sante.

 

 

Di Costanzo (PD) “assurdo non aver attivato il COC dalla mattina”

«Alle 16.00 ad emergenza terminata, il Sindaco annuncia l’attivazione del COC e alle 17.15 commenta “danni inferiori a quelli provocati in alcune realtà limitrofe, prima tra tutte Pescara”, della serie “affidandosi al fato ci riteniamo fortunati!”Oggi le previsioni meteo sono estremamente precise tanto che dei fenomeni temporaleschi riusciamo a prevedere anche la scansione temporale. Dunque mi meraviglio che, nonostante le conclamate allerte meteo e le raccomandazioni diramate ai Comuni dalla Sala Operativa del Centro funzionale d’Abruzzo, che prevedevano 45 mm di pioggia – calcolate su base meteorologica – il Sindaco, in maniera del tutto impreparata e disattenta, non abbia attivato da stamattina il Centro operativo comunale (COC) e non allertato in tempo la Protezione civile e Vigili del fuoco con il risultato di creare disagi e disservizi ai cittadini, lasciando a due sole pattuglie di Polizia municipale la gestione emergenziale di un intero territorio. Un territorio quale quello di Montesilvano, vasto e composito, con diverse problematiche di allagamento sia sul versante del litorale per la presenza di diversi sottopassi a rischio e un’area interna la Vestina, fatta di tante vie a pettine su cui, complice la cementificazione collinare selvaggia e la mancata manutenzione e pulizia dei fossi di scolo, si riversano acqua e fango in abbondanza. Un Comune è tenuto a conoscere i bollettini meteo e, in caso di emergenza, ad attivare tutte le procedure necessarie per la messa in sicurezza della popolazione. Che fine hanno fatto i servizi alla cittadinanza via telegram e whatsapp, attivati sapientemente dall’ex Sindaco Maragno perché consentivano un’immediatezza comunicativa? Invece si è preferito aspettare e darne notizia a fine pomeriggio, comunicando, ad allerta meteo conclusa, i riferimenti a cui rivolgersi per le segnalazioni, anziché fornire preventivamente raccomandazioni. Informazioni che invece vanno diffuse in momenti di tranquillità perché ciascuno adotti comportamenti adeguati all’emergenza, non solo per semplificare e agevolare il lavoro dei pochi operatori (quattro vigili di numero) messi a disposizione, ma soprattutto per garantire l’incolumità dei cittadini, riducendo a zero eventuali rischi. Ora almeno venga fatta richiesta dello stato di emergenza da calamità naturale».
Così la consigliera comunale del Partito Democratico di Montesilvano Romina Di Costanzo.

 

Barbara Stella (M5S) “La Regione effettui subito una conta dei danni”

«La Regione Abruzzo deve effettuare subito la conta dei danni alle abitazioni, alle proprietà dei privati, all’agricoltura, agli stabilimenti balneari e alle infrastrutture, individuando i comuni colpiti al fine di presentare al Governo nazionale una richiesta accettabile  per lo stato di calamità naturale, con il fine di ottenere aiuti e risorse per le aree colpite nel nostro territorio. Quello di ieri è un evento climatico di grande rilevanza, che in alcuni casi può rappresentare una grave perdita per le attività produttive dei cittadini abruzzesi. Le istituzioni, quindi, devono mettere in campo da subito tutte le azioni possibili per aiutare chi ha subito danni. Il sole è tornato ma c’è chi ancora pagherà per molto tempo i danni subiti ieri».
Così il consigliere regionale Barbara Stella sull’emergenza maltempo che ha investito l’Abruzzo.

 

Smargiassi (M5S) “nessuna incertezza, la Regione ha il dovere di attivarsi”

“Il giorno dopo è quello della conta dei danni. E i danni nel vastese sono di proporzioni immani. Non bisogna avere nessuna incertezza, la Regione ha il dovere di attivarsi e prendere subito tutti i provvedimenti del caso”. Lo afferma Pietro Smargiassi, consigliere regionale M5S, a seguito della gravissima ondata di maltempo che si è abbattuta nella giornata di ieri in Abruzzo.

“Il nostro territorio ha bisogno di un aiuto immediato. Ci sono proprietà pubbliche e private con tetti divelti e coperture distrutte. Ci sono impianti fotovoltaici andati in frantumi e che ancora dovevano essere ammortizzati. Scantinati e garage colmi di acqua e fango. In particolar modo a destare preoccupazione è la situazione delle scuole. Abbiamo strutture decennali che devono essere urgentemente controllate per vedere se hanno riportato danni e, dove necessario, far partire i lavori senza aspettare”.
“Oltre a quanto accaduto alle strutture, abbiamo ancora tutti negli occhi le automobili devastate lungo le strade. Sono stati causati danni enormi alle colture, con centinaia di agricoltori che hanno perso del tutto il lavoro di un anno. La raccolta di uva è seriamente a rischio. Ci sono asfalti sbriciolati e strade adesso più pericolose di quanto non lo fossero già prima della tempesta. Anche il settore turistico è in ginocchio. Il litorale in alcuni tratti è sparito. Le coste di San Salvo, Vasto, Casalbordino, Fossacesia sono piegate. Abbiamo imprenditori che sono costretti a fare la conta dei danni, tra i gravi problemi riportati dalle strutture balneari, agli ombrelloni e alle sdraio”.
“I cittadini, le istituzioni locali, gli agricoltori e i turisti non possono essere rovinati dalla furia della natura e poi lasciati soli. Adesso è il momento, più che mai, di fare squadra senza guardare ai colori politici, e muoversi tutti insieme. La nostra terra è già riuscita a rialzarsi in situazioni simili, sono convinto che riusciremo a farlo anche questa volta”.
“Non abbiamo tempo da perdere – conclude -. È il momento che Marsilio si attivi immediatamente e dia la dimostrazione di amare questa terra davvero almeno quanto la amiamo noi. È lui che ha il dovere di fare da guida e di aiutare il nostro territorio a ripartire più forte di prima”.

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