Rinnovata inoltre anche per questa edizione la partnership con Trenitalia Abruzzo e Club Sharing. Di cruciale importanza per l’IndieRocket è la tematica ambientale: l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da gas di scarico, decongestionare il traffico e sensibilizzare i più giovani all’utilizzo dei mezzi pubblici, come alternativa efficiente e sicura a mezzi più inquinanti ha spinto a rinnovare anche per questa edizione la partnership con Trenitalia Abruzzo e Club Sharing. Chiunque si sposti con i Trenitalia per raggiungere le stazioni di Pescara e Montesilvano e si presenti al festival munito di biglietto del treno, potrà beneficiare di uno sconto del 20 per cento sul biglietto del festival o di uno sconto del 10 per cento sul merchandising del festival sempre presentando biglietto del treno. Club Sharing è il servizio per la condivisione delle automobili, che mette in contatto chi offre e chi cerca passaggi, per percorrere insieme il tragitto verso Pescara, riducendo il numero delle auto in circolazione e, di conseguenza, le emissioni – maggiori informazioni sul sito: www.clubsharing.club
Dal punto di vista artistico la novità più importante di quest’anno è la serata del sabato con un cartellone esclusivamente al femminile – in netto accordo con la visione che già nel resto del
mondo sta spingendo verso un riequilibrio delle quote di genere nel mondo della musica.
IndieRocket si presenta dunque come da tradizione con una line-up ricca di anteprime ed esclusive per il territorio nazionale. Pronti a scoprire dalla Svezia la veterana della scena electro-dance e avant-R&B GNUČČI, l’aliena Ana Rab, nata a Belgrado ma fuggita dall’ex Iugoslavia in piena guerra all’età di 5 anni, definita da Vice US “la Missy Elliott svedese”, e da Europavox come la celebrazione dell’orgoglio multi-culturale, manifesto anni ’10 della liberazione femminile e di genere; dall’Argentina poi, per la prima volta in Italia, Miss Bolivia, che fa dalla fusione tra i ritmi della tradizione latina e l’elettronica il suo cavallo di battaglia, e che si distingue da sempre per il suo impegno a favore di tolleranza e inclusione.
Sponda Africa, si presenta per il primo show italiano il talento dell’elettronica dj Kampire, che dall’Uganda ha conquistato le Boiler Room di tutto il mondo, già chiacchierata su numerosi media di settore, e AMMAR 808, progetto dell’acclamato produttore tunisino Sofyann Ben Youssef, un trip mistico e potentissimo negli oscuri reami del futurismo nord africano, già Album of The Month su The Guardian.
Dagli Stati Uniti arriva il jazz cosmico di Idris Ackamoor & The Pyramids, formazione capitanata dal polistrumentista di Chicago, insignito del Lifetime Achievement Award ai Worldwide Awards di Gilles Peterson, e sempre in ottica formazioni allargate l’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp XXL, l’orchestra senza camera formata da 14 elementi, un battaglione selvaggio che non ha mai avuto bisogno di un maestro per domare la sua immaginazione e determinazione.
Dall’Australia le chitarre psichedeliche delle Stonefield, formazione delle quattro sorelle Findlay, talentuose scoperte dei conterranei King Gizzard & The Lizard Wizard e l’ibridazione tra dance, trash e punk firmata DZ Deathrays, mitico duo di Brisbane con all’attivo milioni di ascolti su Spotify. Nati in Giappone, cresciuti artisticamente in UK e adesso residenti in Germania, il duo Waq Waq Kingdom rappresenta al meglio il tema di quest’anno del festival, non da meno il loro suono che mette insieme lo stile tradizione giapponese minyo con dancehall, footwork e dub.
Sink Ya Teeth è il nome del duo inglese che con il suo debutto ha fatto tanto parlare di sé, una sintesi di post-punk e dance music, figlia di ESG e Grace Jones, tra gli album dell’anno per BBC6; dalla Germania arriva invece Chris Imler, iconico simbolo dell’underground tedesco degli ultimi 30 anni, portavoce di un personalissimo stile fatto di combinazioni audaci, sperimentazioni e anticonformismo. Altra storia da raccontare è quella di Cosmic Neman & JC, rispettivamente membri di Zombie Zombie e Vox Low, già ospiti di IndieRocket Festival nel 2017, e che proprio a Pescara hanno deciso di iniziare a combinare il loro gusto dando vita a dj-set che viaggiano tra cosmic-disco, krautrock e new wave, che ci faranno ascoltare per la prima volta in Italia.
E ancora la simbiosi “organo-sintetica” del dj brasiliano Kurup, per il suo debutto in Italia; dalla Spagna il blues corrosivo dei Guadalupe Plata, tra Gun Club e Tito & Tarantula; The Spy From Cairo, italiano con base a New York, la cui ricerca musicale, partita 20 anni fa e passata da label come Buddha Bar e Wonderwheel, parte dal dub per fondersi organicamente con i suoni mediorientali; il baile-punk dei Caveiras, che mostrano al mondo il lato oscuro della musica brasiliana; la producer Rokeya, cresciuta in Italia, nelle cui vene scorre sangue indiano, e la cui musica pulsa di vibrazioni multi-etniche; la presentazione del nuovo album di JuJu, progetto
tra echi folk mediterranei e psichedelia; lo stile e la visione dietro al mixer di Sofa Talk, fondatore di Cognitiva Records e selector apprezzato in tutta Europa, e i Riviera Dancing, dj team che saranno i resident dell’IndieRocket Soundystem, tra house, disco e balearic.
E ancora una volta Pescara mostra al resto del mondo con IndieRocket Festival le sue radici, collocandosi tra le capitali internazionali della musica: oltre 20 ore di musica dal vivo, su due palchi, con artisti provenienti da tutto il mondo. Una tre giorni “fluida”, articolata tra workshop, presentazioni, performance, mostre, all’interno dell’oasi verde del Parco di Cocco, dove le nuove sonorità dal mondo si incontrano e incontrano il rispetto per l’ambiente e la socialità.
IndieRocket Festival è organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Pescara e dall’Associazione IndieRocket, con il contributo di Regione Abruzzo e Fondazione Pescarabruzzo.
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