Il Consiglio Direttivo delle sezioni d’Abruzzo di Italia Nostra riunitosi a Vasto nella locale sezione, presieduta dal presidente regionale Mimmo Valente, ha ribadito all’unanimità l’opposizione alla proposta di legge su “la valorizzazione dei trabocchi ai fini della ristorazione” dei consiglieri regionali Montepara e Sospiri con l’avallo dell’assessore regionale all’urbanistica Campitelli, e successive adesioni, anche con emendamenti, dei consiglieri regionali dei 5Stelle, nonché del capogruppo di Fratelli d’Italia, Guerino Testa.
Italia Nostra ribadisce la sua totale opposizione al destino riservato, dalla suindicata coalizione politica, ritenendo che i circa 30 trabocchi esistenti “sulla costa dei trabocchi” sono testimonianze culturali di macchine da pesca che già D’Annunzio affermava essere ” un’effigie di corpo animato in legno esposta anni ed anni al sole” rimanendo testimonianza storico-culturale, nell’ambito di paesaggi per fortuna non ancora completamente deturpati, per cui come recentemente ribadito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali d’Abruzzo essi vanno difesi da inopportuna destinazione a ristoranti, peraltro in carenza servizi igienici ed in violazione delle elementari norme di sicurezza.
Italia Nostra, nel ribadire la propria opposizione e nell’indicare alla pubblica opinione ”il mancato rispetto dell’ambiente e dei beni storico-culturali” da parte dei proponenti consiglieri richiama i legislatori regionali al rispetto delle note tecniche sulla incolumità statica e sicurezza pubblica, per evitare il ripetersi di tragedie simili a quella di Rigopiano o causa dell’ingresso di navi da crociera nella laguna di Venezia. Invita tutti i cittadini e anche le associazioni ambientaliste e culturali a far sentire la propria voce su questo argomento e ad intervenire per evitare un ulteriore massacro al nostro patrimonio culturale.
Note Tecniche dell’associazione sulla incolumità statica e sicurezza pubblica
Attualmente la legislazione italiana per le strutture di ristorazione ha introdotto ed adottato normative restrittive dal punto di vista strutturale ovvero quella dei carichi accidentali (es. le attuali norme dell’ NTC 2018 danno per sovraccarichi accidentali per edifici di civile abitazione pari a 200 kg mq; carichi per affollamento previsti in 400 Kg mq), a questi carichi accidentali chiaramente vanno aggiunti i carichi permanenti non previsti assolutamente dai vecchi nostri traboccanti, come tavoli, sedie, dispense, cucina, frigo, congelatore, ecc… .
Sempre nell’ambito delle verifiche strutturali non bisogna dimenticare le verifiche puntuali delle connessioni tra elementi strutturali lignei e metallo. Queste verifiche vengono attuate? Come viene eseguito il piano di manutenzione per rispettare le norme della pubblica incolumità? In ultima analisi bisogna considerare che i trabocchi sono caratterizzati da uno schema statico ben concepito dai nostri vecchi pescatori/contadini per un determinato carico da 8/10 persone ad un massimo di 15/20, soddisfacendo le verifiche di calcolo sia a livello globale che puntuale con le normative attuali; mentre modificando la superficie nonché i carichi accidentali e permanenti questo comporterebbe inevitabilmente modifiche sostanziali agli schemi strutturali, verticali e orizzontali con una maggiorazione sulle connessioni, alterando inevitabilmente e definitivamente l’architettura del vecchio trabocco.
Ci si chiede: a livello di calcolo ingegneristico ovvero strutturale si può verificare la staticità di un trabocco?
Si può verificare ma a condizione di stravolgere completamente la originaria struttura del trabocco stesso.
“Altra importante considerazione –aggiunge Italia Nostra– proviene dal fatto che il nostro territorio abruzzese è stato classificato zona sismica per la totalità della superficie a partire dal 2006. La costa litoranea dei trabocchi è classificata di terza categoria.
Alla luce di quanto sopra enunciato i trabocchi attualmente dal punto di vista strutturale sono adeguati alle norme attuali sismiche per la incolumità delle presone presenti?
Le verifiche degli elementi strutturali portanti, principali e secondari, nonché le strutture in fondazione che sicurezza danno?
Parlando sempre di sicurezza non bisogna dimenticarsi del piano di gestione delle emergenze: difatti una struttura avente superficie di 200 mq deve assicurare, in caso di emergenze (eventi sismici, forte burrasca improvvisa, ecc.) un giusto deflusso degli utenti come previsto dalle norme di prevenzione incendi che regolano le attività di ristorazione dei locali aperti al pubblico (Leggi Nazionali).
Per ultimo, non è da sottovalutare che tutta la costa è sottoposta a rischio frane, ovvero a dissesto idrogeologico, come si evince dalla cartografia PAI della Regione Abruzzo
Non possiamo, dunque, consentire la trasformazione dei trabocchi in legno, in strutture di cemento armato”.