A tre giorni dal voto l’Ordine professionale chiede quello che vorrebbe come momento per un vero confronto con i cittadini su questi temi, e non solo una passerella. “Vorremmo che i candidati rispondessero a temi irrisolti e strategici per il futuro della città. Dalla creazione di Nuova Pescara chiesta dal Referendum del 2014 e dalla L.R. del 2018, alla questione dei piani urbanistici, della mobilità, dei regolamenti edilizi, da fare e da cambiare , al processo di partecipazione con cui costruire al nuovo città”.
Non mancheranno i temi “spinosi” su cui dovranno confrontarsi le differenze tra i candidati sindaci e la capacità di dare risposte a temi in sospeso, quali la Strada Parco, l’uso solo per trasporto pubblico, pedoni e biciclette del nuovo ponte Foce del Saline, la riqualificazione ed il riuso dell’esistente, la realizzazione di una rete di itinerari pedonali e ciclabili e di infrastrutture per una città sostenibile, moderna, di alta qualità ambientale, ricca di opportunità, inclusiva e solidale con gli ultimi.
“Vorremmo capire infine –chiedono gli organizzatori– quali garanzie intendono dare i sindaci sulle modalità di costruzione della nuova città, sulla partecipazione e la trasparenza, sulla formazione dei nuovi piani, urbanistici, di mobilità del verde, del PP1. Se intendano decidere loro con i professionisti da loro scelti o intendano avviare una discussione con la città ed i portatori di interesse, con un processo pubblico, trasparente e partecipato, con concorsi e pubblici confronti, che cambino i metodi del passato e si cominci ad ascoltare, mediare, dare risposte, valutando le alternative e gli impatti delle scelte.
Vogliamo che si tratti di un vero confronto, e oltre agli intervistatori possano fare domande anche i cittadini. Che i sindaci dimostrino di sapere ascoltare e dare risposte alla città, e non solo ai tecnici. Così i cittadini sapranno chi scegliere”.