Valori quali l’europeismo, la prevalenza del dato scientifico, la crescita sostenibile contrapposta all’assistenzialismo e la tutela della democrazia rappresentativa sono passati dall’essere le regole del gioco accettate da tutti al rango di mere opinioni. Eppure c’è un’Italia che non si arrende a tutto questo, che non accetta lo sdoganamento di un linguaggio di odio che è del tutto estraneo alla nostra storia e alla nostra cultura. “Il nostro comitato si occuperà in particolare di promuovere la partecipazione attiva e responsabile – ha dichiarato Sandra Renzi, coordinatore del comitato – perché pensiamo che attraverso il confronto e la pluralità delle espressioni culturali il nostro territorio e la nostra Nazione possano crescere, difendendo la democrazia e quei principi costituzionali che abbiamo ricevuto in prestito da chi ci ha preceduto perché fossero trasmessi a chi verrà dopo di noi”.
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