Sicurezza, lotta al degrado, aree di risulta, economia e lavoro, acque del fiume e del mare sono le colonne portanti di un progetto che deve riportare la città ad esercitare un ruolo guida nel territorio, sfruttando pienamente l’opportunità di interfacciarsi positivamente con il nuovo governo regionale di centrodestra.
“Pescara non è una città con grande allarme sociale – sottolinea Luigi Albore Mascia – ma le persone, e ce lo dice la classifica del Sole 24 Ore, hanno una spiccata percezione di insicurezza. Per questo la prossima amministrazione dovrà utilizzare al meglio tutte le opportunità offerte dalla nuova normativa che mette a disposizione strumenti efficaci di prevenzione. Dovrà essere organizzato un sistema di integrazione tra le istituzioni, lo Stato gli enti territoriali, le forze dell’ordine, i cittadini, un tavolo permanente che coinvolga anche la nostra Procura della Repubblica. Un sistema in cui sia fondamentale il concetto di prossimità, in cui ogni cittadino trovi immediatamente una risposta alla sua domanda di sicurezza, dalla presenza delle forze dell’ordine a un articolato progetto di videosorveglianza che coinvolga anche i privati”.
Lo stesso concetto di prossimità che lega strettamente la sicurezza alla lotta al degrado: illuminazione, miglioramento della qualità dei servizi, riqualificazione delle aree verdi, delle strade e dei punti di aggregazione sono i primi step che consentiranno di aumentare in ogni cittadino la percezione di un cambiamento effettivo nel tessuto della città.
“La grande sfida resta quella delle aree di risulta – afferma poi Luigi Albore Mascia – una sfida in cui la prossima amministrazione di centrodestra dovrà impegnarsi fin dal primo giorno, anzi fin dalla prima ora per portare tutto a compimento all’interno della consiliatura. Intorno a questo progetto c’è stato un grande impegno, anche da parte della città: il lavoro è apprezzabile, ma non è completo, andranno apportante importanti correzioni e ci impegneremo a farlo. E se si riparte con il progetto delle aree di risulta noi sappiamo che ripartiranno economia e lavoro, in centro e non solo in centro, in una città oggi strangolata, nel commercio e più in generale in tutto l’indotto e nelle professioni, dalla presenza pressante dei grandi centri commerciali. Noi vogliamo tutelare le specificità economiche di Pescara ed è con questo che arriviamo alla grande questione delle acque: io ritengo, e spero che si voglia farlo, che si tratti di un tema che meriti di avere un assessorato specifico che si preoccupi di pianificare interventi concreti e non estemporanei finalizzati al dragaggio e alla lotta agli sversamenti abusivi nel fiume, peraltro spesso non riconducibili al nostro territorio comunale”.
Il richiamo all’area vasta porta con sé un ragionamento sulla Grande Pescara: “La città – ha premesso Luigi Albore Mascia – vive un momento difficile, di grande flessione e dobbiamo pensare innanzitutto a un piano di rafforzamento. Per la Grande Pescara si dovrebbe votare fra tre anni e se davvero vogliamo farlo dobbiamo dotarci tutti di adeguate strutture per la realizzazione. Senza dimenticare che questo ruolo andrà strettamente interconnesso con la città dell’Aquila con la quale ci si deve confrontare con spirito positivo, propositivo e di collaborazione, senza mostrare, eventualmente, i muscoli, ma ragionando per mettere insieme le rispettive qualità in un unico grande progetto regionale”.