“È stata una partita nella quale hanno influito tanti fattori diversi. Dopo una gara in cui avevamo speso tanto a livello emotivo e nervoso, come quella di martedì contro l’Aniene, era prevedibile che avremmo iniziato un po’ scarichi, e infatti lo abbiamo pagato giocando un brutto primo tempo. Lo abbiamo comunque chiuso bene, con il gol a fil di sirena di Silveira, e abbiamo giocato bene anche all’inizio della seconda frazione, ma purtroppo anziché trovare il gol del pareggio abbiamo incassato il terzo e poi il quarto. Un dato che certamente emerge è che non siamo riusciti a fare gol se non con il portiere di movimento, e d’altra parte non era facile, per una serie di motivi, molti dei quali già noti: la difficoltà nel trovare spazio su questo nostro campo, specie contro un avversario che si è difeso bassissimo e ci ha messo grande foga e forza fisica; l’assenza per squalifica dell’unico pivot nel nostro roster, che ci sarebbe servito come il pane; la ristrettezza delle rotazioni, che ci impedisce ad esempio di lasciare in panchina un giocatore che magari non è nella sua miglior giornata, perché non ci sono vere alternative. È stata anche una classica “giornata storta”, con il loro portiere che ha parato tutto e noi che abbiamo sbagliato gol e occasioni davvero incredibili. Comunque sia, dopo questo risultato è evidente che il Lido di Ostia si merita più di noi la promozione diretta, perché è stato più costante nel corso del campionato. Noi ce la giocheremo ai playoff, ma è fondamentale chiudere bene la regular season, sia per qualificarci come seconda miglior seconda dei tre gironi di A2 (con i relativi benefici negli accoppiamenti), sia perché non possiamo staccare la spina per due partite e poi pretendere di riattaccarla in sede playoff. Inoltre, non voglio essere spettatore, il prossimo 19 aprile, della festa promozione del Lido di Ostia: dobbiamo andare lì con l’obiettivo di vincere, per fare più punti possibile e per dimostrare che, per quanto i nostri avversari si meritino la promozione diretta perché più regolari, noi comunque non siamo inferiori a nessuno”.
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