“Di sicuro –scrive Acrbo– si tratta di un progetto che deroga pesantemente rispetto alle previsioni del Piano Regolatore Generale introducendo previsioni edificatorie private residenziali e commerciali che erano sempre state escluse e riducendo la prevista quota di verde pubblico.
La destinazione a verde dell’area fu il frutto di un’amplissima mobilitazione ambientalista in città con la raccolta di 25.000 cartoline e un dibattito pubblico assai approfondito e capillare. Poi ci fu la battaglia per acquisire l’area.
In passato progetti totalmente conformi al PRG non sono andati avanti per carenza di investimenti pubblici che immancabilmente apre la strada ai privati. Trovo la cosa assolutamente sbagliata: di fronte alla mole di risorse destinate al Masterplan la Regione Abruzzo e il governo avrebbero dovuto garantire la totale copertura dell’opera come accade normalmente nel resto d’Europa.
Comunque ora siamo fuori tempo massimo. E’ bene che ne discuta il prossimo consiglio”.
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