Ortona. Dopo oltre tre settimane dall’ultima partita ufficiale (il 2-2 sul campo del Real Cefalù), torna in campo la Tombesi per una sfida già decisiva in vista del finale di stagione. Con il Lido di Ostia scappato a +5 (ma con una gara in più), i gialloverdi devono vincere per accorciare le distanze e continuare a guardare allo scontro diretto del prossimo 19 aprile come possibile spareggio per la promozione diretta in serie A. Allo stesso tempo, i tre punti porterebbero a -9 il Real Cefalù, blindando così quel secondo posto che sarebbe fondamentale in eventuale chiave playoff. Ma l’impegno sarà quanto mai difficile, perché la Virtus Aniene è infatti in piena lotta per il quarto posto e ha già dimostrato nei precedenti confronti diretti (tra coppa Italia e campionato) di saper dare filo da torcere agli ortonesi. Sarà la prima sfida ad Aniene tra le due squadre, dopo la vittoria gialloverde e il pareggio all’ultimo secondo nelle due gare disputate a Ortona. La Tombesi sarà priva dello squalificato Lara, oltre che dell’infortunato Mambella, ma potrà contare sul suo capitano, il sempre positivo Silveira:
“Non è facile tornare a giocare dopo oltre tre settimane, è stata dura ma ci siamo allenati bene e arriviamo alla partita carichi, con tanta voglia di far bene. Sappiamo che sarà durissima, perché l’Aniene è una squadra tosta, che ha i suoi obiettivi da raggiungere, e in più giocherà in casa, ma noi non possiamo fare calcoli e dobbiamo solamente puntare alla vittoria. Dobbiamo continuare a lottare per il primo posto fino a quando l’aritmetica non dovesse condannarci, affrontando partita per partita. È chiaro che quella di Aniene è già decisiva, perché se non dovessimo vincere tutto si farebbe molto complicato, ma di playoff cominceremo a preoccuparci, eventualmente, solo quando la capolista dovesse diventare irraggiungibile per noi. Mi dispiace che in questa stagione non siamo riusciti a sfruttare tutto il nostro potenziale, avevamo un roster lungo e di grande qualità, ma gli infortuni ci hanno molto penalizzato. In questo, devo dire che io non credo alla sfortuna, per cui diciamo che ci sono stati infortuni dovuti a diversi fattori, ma quel che è certo è che non ci hanno permesso di giocare come potevamo e volevamo. Io stesso non mi aspettavo di giocare così tanti minuti, ma è stata spesso una scelta obbligata. Sono comunque contento della fiducia che mi è sempre stata data e spero di averla ripagata sul campo con le mie prestazioni. Penso anche di aver dimostrato che, nonostante la mia età e dopo due anni di serie B, posso ancora starci bene in una squadra di serie A, e con elevato minutaggio. La mia speranza è che questa mia bella stagione si concluda con un grande risultato di squadra: dobbiamo lottare fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, per noi stessi, per la società, per la Tombesi”.